“Ho ancora una volta posto in essere le mie riflessioni rispetto alle criticità ancora permanenti nei contenuti statutari del nascente soggetto idrico campano”. Così il Senatore di Fratelli d’Italia Domenico Matera nel commentare la presentazione , all’attenzione dell’Ente idrico campano, delle personali osservazioni e proposte in seno alla procedura di consultazione pubblica propedeutica alla costituzione della società Sannio Acque Srl.
Il parlamentare sannita ha nuovamente posto l’accento su quegli stessi elementi difettosi insistenti nella tenuta normativa dello Statuto, chiedendone contestualmente la soppressione, che il medesimo aveva evidenziato nel contesto di un precedente contributo reso nel Febbraio 2023.
Nel dettaglio, il Senatore Matera ha evidenziato come, per iniziare, in contrasto con le disposizioni di Legge, nello Statuto permanga un pregiudizio alla regola della esclusività dell’oggetto sociale, nel caso di società pubblico private, aspetto che, non a caso, la corte dei Conti aveva censurato per gli indebiti vantaggi che potrebbe conseguire il socio privato.
Il Senatore ha pure ricordato come la Corte dei Conti avesse sollevato eccezioni sul contenuto dell’articolo 7 comma 8 dello Statuto Eic in fatto di mancata titolarità da parte del socio di riserve targate e sull’annesso rischio evidenziato dalla mgistratura contabile dell’apertura ad una incontrollata esposizione finanziaria del socio pubblico;
Rimarcato pure dal parlamentare sannita la permanenza di previsioni nello Statuto già censurate dalla corte dei Conti circa la la composizione dell’organo amministrativo . L’attuale struttura dello Statuto dell’Ente idrico non è conforme, infatti, all’articolo 11 del Tusp che prevede che l’Organo amministrativo delle società di controllo pubblico sia costituito di norma da un amministratore
unico.
Ed ancora, sempre trascurandosi quando era stato sottolineato dalla sezione di controllo della Campania della corte dei Conti, sono confermate nello schema di contratto di servizio e di Patti parasociali previsioni che erano state censurate in ordine alla attuale possibilità prevista dallo Statuto Eic di dovessi dei corrispettivi al socio privato per i lavori oggetto di ogni singolo intervento realizzato dalla società e per i compiti operativi ad esso assegnati con il contratto di servizio. Previsioni che tutelerebbero eccessivamente, appunto, il socio privato.
“Come già abbondantemente precisato – ha ricordato Matera – la formulazione dello Statuto conferma sostanzialmente le criticità che erano state oggetto di censura da parte della Corte dei Conti. Con il mio contributo ho voluto ricordare la permanenza di questi difetti e l’opportunità e la necessità di adeguare alla norma i vari aspetti. Sperando che la fase di consultazione pubblica non resti solo un valzer meramente formale ma un momento di ideale confronto e di democratica partecipazione”.