Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa firmato dal Gruppo Consiliare “Terre di lavoro” di San Giorgio la Molara.
L’Amministrazione De Vizio, nel Consiglio Comunale del 3 maggio u.s. convocato per le ore 10,00, approva il Bilancio di Previsione 2024-2026 con uno squilibrio di bilancio di parte corrente pari ad €. 761.849,00 per l’anno 2024.
Le spese ordinarie di funzionamento, cioè quelle sostenute ogni anno in maniera costante (come, ad es., quelle per il pagamento degli stipendi ai dipendenti, il pagamento delle utenze,l’erogazione dei servizi da rendere alla collettività: idrico, scolastici, manutentivi, rifiuti, istituzionali, sociali ecc.) sono superiori alle entrate ordinarie (tributarie, trasferimenti correnti,derivanti dall’erogazione dei servizi ecc.) di €. 761.849,00.
L’Amministrazione De Vizio, nel 2024, per assicurare l’attività ordinaria annuale deve ricorrere a entrate straordinarie per €. 761.849,00. La cosa inquietante è che lo squilibrio di parte corrente rimane anche negli anni successivi (2025 e 2026) per €. 476.849,00 e, dunque, il Comune, in soli tre anni, dovrà reperire€. 1.715.547,00 altrimenti non sarà in grado di garantire l’ordinarietà.
Il Bilancio di un Amministrazione pubblica non può essere approvato in rosso, le previsioni delle entrate e delle uscite devono eguagliarsi in modo da raggiungere il pareggio di bilancio che costituisce un espresso obbligo di legge.
Ma il Sindaco De Vizio (il quale, allo stesso tempo, è anche Responsabile Finanziario dell’Ente) ha, con l’avallo del Revisore dei conti Luigi Mariniello, trovato la quadra! Le entrate che garantiranno l’equilibrio sono costituite per €. 476.849,00 da un mutuo previsto, per tutti e tre gli anni, per la realizzazione della circumvallazione Santo Stefano (strada, peraltro, già realizzata con l’utilizzo di un finanziamento). Tale somma è prevista in entrata (quindi con il segno + per tutti e tre gli anni) ma non in uscita per l’opera e, pertanto, la somma di €. 476.849,00 euro viene usata per coprire le spese ordinarie in maniera del tutto illegittima.
Una tale condizione, infatti, è vietata dalla legge, segnatamente dall’art. 10 della legge 243/2012, secondo cui “Il ricorso all’indebitamento da parte delle regioni, dei comuni, delle province, delle città metropolitane e delle province autonome di Trento e di Bolzano è consentito esclusivamente per finanziare spese di investimento con le modalità e nei limiti previsti dal presente articolo ed alla legge dello Stato”: ma né il Sindaco/Responsabile del Servizio Finanziario né l’Assessore al Bilancio né la Società a cui sono stati affidati adempimenti finanziari e né il Revisore dei Conti lo rilevano.
Secondo il citato art. 10, se si prevede un mutuo per un’opera tale mutuo può essere destinato solo a realizzare quell’opera!
È, pertanto, rigorosamente VIETATO ricorrere ad un mutuo per coprire le spese correnti e l’Amministrazione De Vizio ne prevede uno per il 2024, uno per il 2025 e uno per il 2026!
Il disequilibrio per il 2024 è più alto rispetto a quello del 2025 e del 2026 e viene assicurato con un’altra entrata falsa, ossia prevedendo un finanziamento di €. 300.000,00 tra le entrate in conto capitale al capitolo 4163 denominato “Lavori Presidio Sanitario sede ASL BN1 Via Salvo D’Acquisto” e non prevedendo la stessa somma in uscita tra le spese in conto capitale al capitolo 3447 per la realizzazione di quello specifico investimento.
La differenza positiva, così falsamente determinata tra le entrate in conto capitale e le spese in conto capitale viene (inammissibilmente) destinata alle spese correnti.
Il Sindaco De Vizio, prima, e l’Assessore al Bilancio Emidio Domino, poi, nella suddetta seduta consiliare, in risposta alle constatazioni del Gruppo di minoranza “Terre di Lavoro” hanno definito le entrate così utilizzate “un errore che non influisce”.
Aberrante affermazione, aggravata dall’ipotesi di cancellazione in una prossima variazione, così ammettendo che il documento è sbagliato e illegittimo. Se le entrate non sono veritiere lo squilibrio raddoppia e il Bilancio a maggior ragione non rispetta il principio stabilito dall’art. 162 del Tuel e non poteva e doveva essere approvato!
Molto probabilmente il Segretario comunale Angelo Rillo non riporterà tale aberrante affermazione nel verbale della deliberazione consiliare del 3 maggio u.s., (non sembra avvezzo a riportare, neanche in estrema sintesi, la discussione che si svolge nel corso delle sedute consiliari, come già avvenuto per le due precedenti sedute consiliari cui ha partecipato), ma la sostanza non cambia: l’Amministrazione De Vizio, in concorso con il Sindaco/Responsabile Finanziario, l’Assessore al Bilancio Emidio Domino e il Revisore dei conti Luigi Mariniello –organi tecnici preposti ognuno per la propria competenza al controllo ai sensi dell’art. 147 quinquies del Tuel– ha falsamente rappresentato nella contabilità dell’ente dati e circostanze, così determinando l’approvazione del bilancio di previsione dell’ente da parte dei Consiglieri di maggioranza, i quali se ne dovranno assumere la responsabilità anche ai sensi dell’art. 31, comma 1, del Regolamento del Consiglio Comunale, in uno anche al Segretario comunale Angelo Rillo che, quale garante della legittimità dell’azione amministrativa, non ha minimamente rilevato la illegittimità del Bilancio che si andava ad approvare.
Come gruppo di minoranza non è la prima volta che evidenziamo violazione di norme in occasione dell’approvazione di documenti contabili da parte del Consiglio Comunale, ma questo è l’atto più grave in assoluto, posto in essere in palese violazione della legge e che non può essere tollerato, in quanto una tale condotta porterà l’Ente a sicuro dissesto.
Gli organi tecnici e gli organi politici che non osservano le disposizioni di legge devono assumersene le responsabilità, motivo per il quale gli atti saranno prontamente trasmessi alla Procura presso il Tribunale Ordinario, alla Procura della Corte dei Conti, nonché all’Ordine dei Revisoridei Conti Napoli Nord e al Ministero dell’Interno per la verifica effettiva, puntuale e costante dell’osservanza delle disposizioni normative palesemente violate.