Noi di Centro-Rubano, nuovo round. Agostinelli: “la sua è abiezione politica”
Politica
La domenica,in prossimità delle elezioni, non è giorno di riposo, per nulla. L’azione di protagonisti ed amanuensi è indefessa e il passaggio di Vittorio Fucci Jr alla Lega e il fuoco incrociato continuo fra Rubano e Mastella lo stanno ampiamente a dimostrare. Ora Noi di Centro, il movimento politico che fa capo al sindaco di Benevento e che ha virato sulle posizioni politiche ed elettorali di Italia Viva e più in generale della lista di centro “Stati Uniti d’Europa”, decide una nuova strategia che è quella di non nominare il nome di Rubano.
Carmine Agostinelli, il segretario provinciale di Mastella, adotta questa impostazione quando accusa il parlamentare azzurro di “abiezione politica”. Lo fa replicando al deputato forzitaliota che sulla scorta delle polemiche intercorse con Calenda, a proposito di accostamenti mafiosi, dichiarazioni poi largamente ridimensionate da Calenda stesso, ha auspicato che si faccia chiarezza sui rifiuti tossici interrati anche in territorio goto, chiarezza possibile dopo l’annunciato pentimento del boss casalese Schiavone.
“Un’elementare forma di garbo istituzionale avrebbe imposto di solidarizzare con Mastella e con i cittadini di Benevento cui Calenda con la delirante allusione sulla cultura della mafia, ha gravemente mancato di rispetto”, dice Agostinelli. “Invece il deputato FI finge di ignorare la inaccettabile offesa e perfino la correzione di tiro operata da Azione. E’ accecato dall’odio anti-mastelliano e ciò evidentemente inficia anche l’efficacia della sua azione politica per il territorio, tutt’altro che brillante”, prosegue Agostinelli.
“In ambito centrodestra poi mi ha sorpreso il pronostico, invero ottimistico della Lega sul 10% alle Europee. A livello nazionale i sondaggi dicono altro, nel Sannio la lista Stati Uniti d’Europa li doppierà. Concordiamo inoltre sulla necessità di concentrarsi sui contenuti, ma la Lega e i suoi vecchi e nuovi adepti non dimentichino che sono al Governo: più che discutere devono fare, più che interloquire e interrogare devono dare risposte concrete”.
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