Il termine del 31 marzo non è in discussione. L’amministrazione comunale passa al contrattacco rispetto alla problematica dell’istituto Torre sorta in merito alla mananza della variante urbanistica che metteva in forte discussione i lavori da approntare nel tratto iniziale di Via Marmorale.
“Nessun problema, la parte in questione non sarà soggetta a variante urbanistica per cui resterà ad uso stradale anche se pedonale” scrive oggi Il Mattino riprendendo a sua volta l’intervento dell’assessore Pasquariello in sede di commissione Lavori Pubblici. Concetti ribaditi anche dal dirigente Iadicicco, tra gli estensori del piano di ricostruzione della Torre, che in sostanza però fanno segnare un passo indietro rispetto ai piani originari che prevedevano interventi strutturali proprio su via Marmorale.
In sostanza per evitare quei ritardi e salvare i 17 mln del pnrr e che avrebbero imposto uno slittamento alla data del 31 marzo dell’inizio dei lavori, l’Amministrazione ha preferito rivedere il progetto esecutivo approvato ad ottobre e appaltato e deciso di lasciare via Marmorale libera da auditorium e uffici.
Una decisione che salva in corner l’Amministrazione, sarebbe da chiedere per quale motivo non sia stata approntata in tempi utili la variante ad hoc, e resta il dubbio se sia possibile intervenire in corso d’opera, se si può modificare un progetto esecutivo già appaltato pochi giorni prima dell’inizio dei lavori. Dubbi che esprime l’opposizipone. Il gruppo del Pd è dell’avviso che “Torre e piazza Duomo hanno un minimo comune denominatore: la superficialità e l’approssimazione nel rispetto delle procedure urbanistiche.”