Antonio Tajani eletto segretario di Forza Italia per acclamazione. E questo mette, per ora, la pietra tombale sulle residue aspirazioni di Mastella di pensare ad un ritorno in Forza Italia. Cosa che, per altro, è stato lo stesso Mastella a scartare intervenendo via social e lo stesso ha fatto Martusciello che pure dei voti del sindaco avrebbe bisogno per la sua corsa europea.
In sostanza Rubano, sempre per il momento, dorme su sette guanciali e di rischi “ceppalonici” non ne dovrebbe correre. Più interessante è capire se l’operazione Barone-Lega, tanto per fare un esempio, che pare veleggi bene coinvolga anche Mastella, se sia Barone una sorta di testa di ponte per permettere l’approdo del sindaco su sponde difficilmente immaginabili. Anche qui fantapolitica ma le vie del Signore sono infinite onde per cui …
La cosa, per la verità, non è poi così nuova, nel senso che il sospetto che dietro l’operazione che ha condotto il buon Gigi verso il Carroccio ci fosse un accordo di fondo con il sindaco di Benevento è già stato sollevato e poi subito messo in sordina, smentito; tuttavia nella situazione in cui versa, Mastella deve agitare le acque altrimenti la lenta ma inesorabile catabasi politica appare davvero incontrovertibile.
E deve farlo per cercare di tenere a bada i mugugni interni di chi ancora spera che ci sia spazio per il capo tra le compagini che contano, di chi crede nel colpo di coda del Grande Camaleonte per non pensare di abbandonare la nave che affonda. Perchè il rischio mortale che corre Mastella è proprio quello di vedersi dissolvere la corte dei cadreghisti che lo circonda e che lui conosce a menadito, gente che gli si è approcciata per mero interesse di potere e che non farebbe alcuna fatica ad abbandonarlo se l’obiettivo non fosse più raggiungibile. Per ora tutto tace ma sotto la cenere cova il fuoco. Al Comune, fino a giugno, tutto dovrebbe scorrere senza intoppi.
A tenerlo ben saldo a Palazzo Mosti anche e soprattutto l’aumento delle indennità a consiglieri e assessori, cosa che induce tutti, ma proprio tutti, a starsene buoni e accucciati all’ombra delle non disprezzabili prebende che la legge mette loro a disposizione e a sgombrare dalle loro menti l’idea di staccare la corrente. Su queste premesse Lui può concedersi il lusso di cullare i suoi residui sogni di gloria, meditare strategie più o meno fantasiose, pararsi dalle velenose vergate di chi ha creduto negli anni gli fosse riconoscente e invece no.
Epperò, trattandosi di Clemente Mastella, cui a dispetto di un’attualità non sempre all’altezza del blasone personale e per metodi e per cadute di stile, bisogna riconoscere rispetto e considerazione assolute, c’è sempre da aspettarsi la capacità di cacciar fuori dal suo cilindro, magari infeltrito, un “coup de theatre” che è nel bagaglio tecnico del Nostro, sia ben chiaro. Cionondimeno, ci chiediamo il motivo per cui un uomo politico che ha vissuto giornate politiche importanti, capace di tenere in scacco con la sola forza della sua arguzia Governi e coalizioni, di acume politico molto superiore alla media, debba perdersi tra questi nani e queste ballerine di terza categoria che non valgono un’oncia del suo carisma che seppure intaccato resiste. Andare alla ricerca di qualcuno che lo prenda in considerazione al di là di qualche comparsata televisiva che regge fino a quando a qualche capostruttura piace che ci sia Mastella nel palinsesto. Ma perchè?
Perchè non dire, ma credendoci davvero, che sia solo la città il suo vero interesse? Perchè non liberarsi dalla zavorra dei “succhiaruote e degli arraffa arraffa” e chiudere in bellezza e con gente all’altezza il suo lungo transito a Palazzo Mosti? Perchè no?
Perchè ognuno è figlio del proprio destino, forse…