Mastella bacchetta De Luca e lo ritiene esagerato, alludendo alla sua esternazione palesemente pesante nei confronti della Premier Meloni, esternazione dalla quale prende le distanze. E De Luca, oggi dal teatro Sannazzaro, dal canto suo non recede di un millimetro. “L’unico insulto ieri lo ha rivolto la Meloni a chi è andato a manifestare perché in un Paese democratico non decide la Meloni chi e quando deve manifestare».
Si può intuire che il livello dello scontro fra il Governatore e l’inquilina di Palazzo Chigi non ne vuole sapere di perdere d’intensità. A correre in soccorso di De Luca il PD decariano che a quanto pare non avverte lo stesso sconcerto ed imbarazzo della segreteria nazionale. Viale Mellusi parla di “spiacevole fuorionda carpito di nascosto, mentre sedeva su un divanetto alla fine di un’intensa e partecipata manifestazione che aveva vissuto vari momenti di tensione, con difficoltà “create ad arte” per istigare i Manifestanti.
A vergare il comunicato è il segretario Cacciano secondo il quale “oltre il fumo della polemica mediatica, resta l’assoluta gravità di un Governo che tratta centinaia di Sindaci ed Amministratori come delinquenti comuni. Un governo sordo alle giuste rivendicazioni dei territori finanziariamente strangolati dall’uso ricattatorio delle risorse del Fondo di Sviluppo e Coesione. Venti miliardi di euro destinati per legge al Mezzogiorno, ma strumentalmente ‘bloccati a Roma’ perché si intende farne ‘merce da campagna elettorale’ a dispetto delle Istituzioni repubblicane che pro tempore si rappresentano.
Due pesi e due misure, da quelle parti è tradizione fare così e il clima esperito ieri lo conferma. Il colore era grigio scuro, tendente al nero. Spero di sbagliarmi.”