La replica del coordinamento di Forza Italia a De Caro arrivano puntuali, come accennato. Ed è sottile, dal tenore meno tranchant del precedente in cui invece il coordinamento aveva avuto espressioni colorite, tanto per usare un eufemismo. Ma l’obiettivo, in questo caso, non era “il segretario piddino” ma De Caro in persona e allora Rubano e il coordinamento vanno di fioretto ma di fioretto al cianuro, in special modo nella parte finale. Non pubblicheremo ulteriori reazioni.
“Noi di Forza Italia non possiamo dimenticare quando, solo qualche mese addietro, l’onorevole Del Basso De Caro sedeva al fianco dell’onorevole Rubano nell’aula consiliare di Puglianello per ricevere i pubblici ringraziamenti per la sua opera politica sul tema del potenziamento della Telesina.
Stessi ringraziamenti riservati al senatore Pasquale Viespoli per il medesimo impegno istituzionale. Probabilmente assistiamo ad un uso della memoria strumentale alle proprie ragioni. Noi abbiamo buona memoria e non consentiremo a nessuno di giocare con la verità dei fatti.
Ci saremmo aspettati ben altro stile. È singolare ricevere lezioni di stile nel confronto politico proprio da chi non ha mai lesinato attacchi al limite dell’aggressione verbale, ne’ verso gli avversari e ne’ verso i colleghi dello stesso partito democratico.
Basta rileggere, con lo stesso ardore le dichiarazioni “gentili” destinate in molteplici circostanze al Governatore De Luca, oppure al suo candidato sindaco alle comunali Del Vecchio senza dimenticare quando invitava pubblicamente il sindaco del capoluogo sannita alla scadenza del secondo mandato ad aprire la partiva IVA.
È troppo comodo sussurrare attacchi armando la penna di qualche collega di partito e poi ergersi a terzo regolatore del dibattito politico dimenticando che per essere credibile in questo ruolo occorrerebbe un profilo diverso e costante nel tempo. In quanto alla responsabilità di rappresentare le istituzioni con disciplina e onore, ognuno pensasse ad essere di buon esempio prima di dare lezioni ad altri.
Se oggi il livello del dibattito politico è considerato misero, chi è stato protagonista negli ultimi decenni della guida politica di questo territorio dovrebbe interrogarsi sul suo operato prima di censurare il presente, evitando di far scivolare lo scontro politico in malinconica nostalgia dei tempi passati”
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