«Il sindaco Festa non può pensare di prendere in giro i cittadini avellinesi. Non può affermare che Eurochocolate non costa nulla al Comune e alla collettività». Così in una nota il capogruppo del Partito democratico del Consiglio comunale di Avellino, Ettore Iacovacci.
«Non può – continua – perché non è vero. Basti considerare la determina numero 4522 del 28 dicembre 2023, firmata dalla dottoressa Smiraglia, con la quale il Comune ha impegnato 124mila euro oltre iva, per il servizio di promozione del Natale ’23 e di Eurochocolate. Di quella somma, ad oggi, è stata liquidata solo una minima parte. Esattamente 24,200 euro oltre iva, così come recita la determina numero 50 del 2024. A dirla tutta ci sono almeno altre due determine con le quali il Comune impegna danari della collettività per Eurochocolate. La 427 del 2024, approvata il 6 febbraio, con la quale s’impegnano 10.730 euro per il Servizio di noleggio power stand di Corso Vittorio Emanuele, quindi la numero 93 del 15 gennaio 2024 che impegna 1299 euro per la stampa dei manifesti promozionali della manifestazione».
«A questi costi – prosegue il capogruppo del Pd – vanno aggiunti anche quelli relativi al personale del Comune di Avellino che ogni cittadino, passeggiando per il Corso, può incrociare tra gli stand anche nel pomeriggio. Mi riferisco a personale Acs e dell’ufficio manutenzione del Comune. E sempre per restare in tema, chi pagherà la Tosap, ovvero la tassa di occupazione del suolo pubblico da parte di questi stand? E chi incasserà il fitto di quegli spazi? Non è che alla fine scopriremo che il Comune ha pagato per Eurochocolate senza incassare un euro?»
«Queste domande – incalza Iacovacci – pretendono risposte. Il sindaco non le può ignorare perché i fatti dimostrano che ha dichiarato pubblicamente il falso. Questo significa, tanto per essere chiari, che non può nascondersi nel silenzio come sta provando sul caso gravissimo del concorso per Vigili Urbani. A tal proposito siamo tutti rimasti sorpresi per la decisione del Riesame che in ragione di nuovi elementi ha nuovamente sequestrato il cellulare dell’indagato. Che a questo punto potrebbe non essere il solo. E anche sul punto sarebbe quanto mai urgente fare chiarezza, proprio per l’inaudita gravità di quanto accaduto»