Chiedeva il congelamento della mozione di sfiducia per poter convocare il Consiglio e quindi approvare il Consuntivo e così è stato. Parliamo di Luigi Barone, presidente dell’Asi, e della sua posizione all’indomani del distacco politico con Clemente Mastella. Saranno state ore frenetiche per trovare una via d’uscita ad una situazione oggettivamente complicata, una exit strategy che mettesse tutti nella condizione di non soccombere dinanzi allo status quo.
Barone ottiene di non essere sfiduciato dal plenum, i consiglieri del monocolore mastelliano possono ora pensare di superare l’impasse voltando pagina e iniziando il dopo Barone. “Siamo addivenuti ad una intesa che evitasse ulteriori turbolenze al Consorzio Asi, dice in una nota lo stesso Barone, e abbiamo condiviso un percorso che, congelando la mozione di sfiducia, ci porterà ad approvare il Consuntivo e alle mie contestuali dimissioni da presidente.”
Barone ha convocato stamattina, in una pausa della sua già avviata campagna elettorale sotto l’egida della Lega, il Comitato Direttivo per stabilire la road map per l’approvazione del Consuntivo 2023 per il prossimo 7 febbraio e il Consiglio Generale per lunedì 12. Barone preannuncia una conferenza stampa per tracciare il bilancio della sua stagione a capo dell’Asi e ovviamente fare chiarezza su tutto quanto si è verificato.
Vista da questa propspettiva sembrerebbe un epilogo favorevole a Barone che avrebbe dettato le condizioni per la sua definitiva uscita di scena ma che di certo sta bene anche ai mastelliani; una soluzione che evita il muro contro muro e il rischio di un commissariamento della Regione a tutto detrimento delle velleità immediate di chi ha serrato d’assedio Mastella affinchè intervenisse con decisione e ora si accinge a prendere il posto di Barone, il vice Vessichelli su tutti, ma non è poi tanto scontato che sia proprio lui il successore designato.
