Lo aveva annunciato per primo Alfredo Pietronigro che dalle colonne di Gazzetta di Benevento aveva lanciato la notizia della candidatura nelle file della Lega. Ebbene, oggi a Caserta Luigi Barone si è visto con Valentino Grant, ex coordinatore regionale della Lega ed attuale candidato alle Europee, ed è stato ufficialmente candidato a sua volta alle elezioni continentali.
Una candidatura di servizio, molto probabilmente, ma Barone se la giocherà fino in fondo e già è a lavoro per la campagna elettorale. Una decisione maturata fra Natale e Capodanno ma il contesto della virata verso la Lega data dalla famosa salita a Palazzo Mosti in quel drammatico faccia a faccia con Mastella in cui, incredibile dictu, ancora si potevano ricomporre i cocci ma i cui esiti finirono per allontanare ancora di più i due.
Fu poi il chiaro riferimento a Barone da parte di Salvini a far pendere la bilancia a favore di un definitivo accordo con la Lega. Ora Barone si candida ma è presumibile che abbia già in tasca un accordo per occupare una poltrona in quota Carroccio dove sarà. C’è però da risolvere la questione Asi e non sarà semplice se si vorrà uscire di scena con l’onore delle armi, cosa che Mastella molto probabilmente non vorrà concedere.
La sfiducia firmata da dieci consoiglieri su dieci, ma solo in tre pienamente convinti del passo, non può sostenersi sulle motivazioni politiche e dovrà contenere questioni di carattere tecnico e questo è un bel problema; come trovare motivi di divergenza se fino ad ora presidente e consiglio hanno proceduto di pari passo e senza contraddizioni? Barone non convocherà però alcun Consiglio con la mozione ancora in piedi e allora si potrebbe pensare ad un congelamento della stessa per permettere di approvare il Consuntivo e poi le dimissioni. Sono solo ipotesi ma appare chiaro che il pallino del gioco lo ha in mano Barone che fino a giugno potrà temporeggiare dedicandosi alla sua campagna elettorale.