“Alle Europee io darò una mano a Renzi soprattutto al sud con il mio movimento Noi di Centro, faremo una lista comune che si potrebbe chiamare Italia al Centro. Io mi candiderò solo se me lo chiedono, ma nel caso non andrò a Bruxelles. Se ci saranno anche Calenda e Bonino? Non credo. Lo ha detto il sindaco di Benevento Mastella che con questa dichiarazione rompe il silenzio politico, dalla visita di Salvini ad oggi.
Mastella lega il suo destino a quello di Matteo Renzi e questo già si sapeva, conta di giocarsi tutto contandosi a giugno per rilanciare le sue quotazioni che risultano essere in ribasso in questo preciso momento. Quotazioni in vista delle Regionali per le quali immagina di poter ancora assicurare un sostegno valido a De Luca confidando nel terzo mandato anche per le sue sorti, sempre che nel Destra-centro si trovi la quadra su questa opzione che per ora registra un muro contro muro fra Forza Italia, che non ne vuole sapere, Fratelli d’Italia che tace, ma non intende lasciare alla Lega il Veneto, tanto per fare un esempio, e lo stesso Carroccio che però insiste su questo crinale.
Netto il capogruppo al Senato di Forza Italia Maurizio Gasparri: «Siamo contrari al terzo mandato per i governatori”. E quindi saranno mesi di passione e assai interlocutori da qui a maggio. Tornando a noi, Mastella ha da regolare le cose qui nel Sannio dove continua a perdere pezzi. Se ne va anche Angela Papa in direzione di Forza Italia ma Noi di Centro ironizza;”non perdiamo nessun esponente a Montesarchio, Papa non era più esponente di Noi d Centro sin dalle ultime elezioni amministrative”
E questo dopo il doppio abbandono della “G2”, cosa che ha irritato ferocemente il sindaco. E come se non bastasse deve fronteggiare gli aut-aut dei suoi fedelissimi che fiutano una cadrega prestigiosa e chiedono ora la testa di Barone che non si dimette e attende che lo sfiducino all’Asi. Procedure non semplici e Mastella temporeggia lasciando presumere che poi il cordone con Barone non si sia proprio del tutto interrotto. Ma queste sono ipocondrie giornalistiche e nulla più.