Mastella asserragliato nel bunker di Palazzo Mosti. L’affermazione, che rievoca ben altre situazioni storiche, fa storcere il naso e non poco ai pasdaran del sindaco ma probabilmente fotografa quello che oggi sembra essere la condizione in cui si dibatte il Primo Cittadino dopo le defezioni di cui si è largamente parlato, Abbate e Iodice, e che hanno sancito il restringimento dell’area di influenza del mastellismo.
Napoli è lontana, Roma forse ancora di più nel momento in cui la sola inteelocuzione con Renzi pare essere l’unico canale di collegamento col mondo politico esterno. E in effetti il Mastella visto oggi a Palazzo Mosti è apparso assai distratto rispetto ai lavori che vi si celebravano, costantemente attaccato al suo telefonino prima di sparire dai radar e riemergere solo per approvare il documento contabile.
Omette anche la chiosa finale il sindaco e questo non era quasi mai accaduto sino ad ora. I suoi fedelissimi fanno a gara per esprimere compattezza, encomiabile in questo senso l’intervento di Rosario Guerra, e gli assicurano il siostegno necessario. Ma occorre che Lui dia un segnale di ionversikne di tendenza, che infonda fiducia e speranza alle sue schiere.
Abbate via e Barone che vierne tentato un giorno si e l’altro pure dalle sirene leghiste e anche lui in lista di sbarco; e allora potrebbe Mastella guardare a destra, e di certo sta sondando anche quelle sponde, ma anche li, Matera a parte, le vie sembrano sbarrate. Questo quadro a tinte fosche è smentito dal vice De Pierro, il capo dei pretoriani, uno dei pochi su cui Mastella può davvero contare.
“Interpretazioni della contingenza molto opinabili”, sbotta De Pierro, “il sindaco ha pienamente il controllo della situazione e può contare su risorse ragguardevoli per orientare il senso degli eventi ancora una volta dalla sua parte”.
le dichiarazioni nel video che segue