Mastella torna dalle spiagge americane e cementa la sua maggioranza. Le terribili giornate a cavallo tra Natale e Capodanno lo hanno fortemente irritato, diserzione di Farese il passaggio al PD decariano di Ginettaccio su tutti.
Veemente la sua sfuriata affidata alla chat di maggioranza ma anche una chiara ammissione di difficoltà perchè l’addio di Abbate e dell’altra consigliera regionale Iodice hanno sancito la perdita completa di agganci regionali per lui e il suo movimento politico, a maggior ragione dopo il distacco da Felice Casucci.
Contro cui si scagliò a ripetizione proprio Abbate che ora dovrà però ricalibrare le sue invettive visto che se lo è ritrovato di nuovo dalla sua parte avendo aderito a De Caro che oggi è un tutt’uno con De Luca. Metamorfosi che vanno messe nel conto della volubilità della politica di oggi che non tiene più conto delle forme rispetto al passato.
Per cui Mastella ha compattato il gruppo con un brindisi e distribuito ciò che Farese ha lasciato. A Palladino, come segnale consistente della sua “avvedutezza”, conferisce la delega all’Isrtruzione che è tanta roba e di cui Palladino ringrazia promettendo di impegnarsi a fondo per ripagare la fiducia accordatagli. E ringrazia pure Farese e annuncia che a breve avvierà l’interlocuzione con dirigenti scolastici e operatori del mondo della scuola.
Ad Antonio Picariello tocca invece la Commissione Patrimonio dopo l’esperienza ai PICS ormai ultimati. Il vice di Lepore alla segreteria cittadina di Noi di Centro, insieme a Rosario Guerra, altra coscienza critica ora in posizione molto più morbida che in passato e rivendicatori di una maggior considerazione del ruolo dei consiglieri contro la “soverchiante forza avversaria” degli assessori e dei dirigenti.
Ora innalzano peana alla figura del sindaco perchè ne intravvedono, finalmente, maggiore capacità di ascolto rispetto al passato, secondo loro, e pure qualche possibilità in più in termini di cadrega, cosa mai disdicevole.
Secondo i bene informati, le vacanze d’oltreoceano e le delusioni di cui sopra avrebbero indotto la “crisi del dubbio” nell’animo del Primo Cittadino, lo avrebbero convinto, per esempio, a ridimensionare le magnifiche sorti e progressive di alcuni dei suoi pasdaran fin troppo ingordi limitandone il dinamismo ma sempre senza esagerare perchè l’equilibrio è sempre l’obiettivo da mantenere.
Magari anche attraverso qualche rimpastino ma non ora. Ora occorre il massimo della compattezza perchè c’è bisogno della partecipazione di tutti alla gran prova delle Europee per le quali sa di avere poco spazio ma che hanno il sapore della conta interna, ci si pesa per capire in che modo incidere su altri tavoli, presentare le proprie credenziali, e in base ai risultati di quella consultazione applicare gli eventuali accorgimenti; magari forze fresche da inserire in giunta, due o tre nuove figure in base alla capacità di impegno che avranno saputo profondere.
Tutti alla chiama, il sindaco suona la campanella e pretende fedeltà assoluta concedendo qua e la e sapendo bene che la partita vera e propria se la gioca nel 2025, magari rinunciando alla tradizionale precedenza familiare, il 2025 l’anno che potrebbe concedergli spazi ulteriori o la definitiva uscita di scena.