Tra le cose più emblematiche di questo convulso momento politico beneventano e che hanno mandato un po in vacca la vacanza americana del sindaco c’è senza dubbio la vicenda che ha visto al centro Gigi Scarinzi. Il diretto interessato ha espresso sorpresa per quello che si è verificato ma che la incompatibilità sollevata dal parere dell’Anac circolasse come un fiume carsico i diretti interessati lo sapevano fin dall’inizio della consiliatura.
Scarinzi è ermetico, più delle parole dette il giorno dopo i fatti non intende aggiungere e resta sereno ad aspettare gli eventi avendo subito adito Tar e Giudice del Lavoro per scongiurare l’aut aut che l’Asl gli ha imposto per una scelta da fare entro l’8 di gennaio.
Non sembrerebbe esserci commistione politica in tutta questa storia che invece avrebbe connotati tutti interni all’azienda; qualcuno avrebbe reinnescato la miccia riprendendo la questione e innervosendo e molto il capodanno di Scarinzi. La sensazione è che si sia in presenza di atti dovuti e che difficilmente produrranno effetti da qui alla fine della consiliatura, intera o anticipata che sia.
Scarinzi tra i grattacapi di Mastella così come la questione delle opere pubbliche. I Pics da rispettare a tutti i costi e i tagli di nastro convulsi. Se poi al quadro si aggiunge l’opera imbecille dei soliti vandali o presunti tali si può immaginare come l’ira di Mastella arrivi a punte di autentico parossismo. Eppure, la fretta di inaugurare, per motivi anche contabili, produce falle. La consigliera di Prima Benevento Rosetta De Stasio parla di frenesia da ianugurazione da parte dell’Amministrazione cittadina.