“Sono abbastanza laica, ci sono pro e contro. Penso che un’iniziativa di questo tipo debba essere presa dal Parlamento.” Le parole sono quelle della Presidente del Consiglio Meloni pronunciate nel corso della conferenza stampa di fine d’anno ma celebrata questa mattina a Palazzo Chigi. Quella del terzo mandato è l’idea fissa di taluni sindaci e governatori arrivati alla fine o quasi della loro avventura ma che vorrebbero prolungarla in nome del completamento del programma col quale nei dieci anni precedenti si sono presentati, con successo, all’esame dell’elettorato.
E’ anche il cavallo di battaglia della Lega e della sua autonomia differenziata che transita anche attraverso questo passaggio e d’altra parte per il vice premier Salvini è basilare il fatto che va rispettata la volontà dei cittadini, “se intendono scegliere ancora quel sindaco o quel governatore o ancora quel parlamentare avrebbero il diritto di farlo”.
La questione è delicata assai perchè Fratelli d’Italia non la vede affatto di buon occhio sta cosa del terzo mandato, per presidenti di regione e sindaci di centri al di sopra dei quindicimila abitanti, ed è uno dei punti di frizione all’interno della maggioranza. Finora le richieste della Lega hanno trovato un muro in Fratelli d’Italia perchè seppur alleati, ebbè, la Fiamma qualche ambizioncella di prendersi qualche regione pure la coltiva e per esempio il Veneto è un’occasione molto ambita.
Per cui Giorgia, salomonicamente, salta il fosso. “Non credo sia una buona iniziativa farlo dal governo ma se il Parlamento intende decidere in questo senso per il terzo mandato di sindaci e presidenti di regione chiaramente ne parlerò con il mio partito e prenderemo la nostra posizione.” Poi però la Presidente del Consiglio tiene a precisare che la riforma costituzionale sul premierato procede perfettamente con l’autonomia. “Oggi ci sono presidenti di Regione eletti direttamente che hanno una forza sbilanciata rispetto al premier. Ripristinare questo equilibrio è importante.” Intelligenti pauca…