Il 2024 che si apre col caso Scarinzi, il consigliere comunale mastelliano ma dimissionario dalle sue cariche di capostaff della segreteria politica di Mastella e da presidente della Commissione Lavori Pubblici.
Ma il caso che lo vede protagonista, a detta di Scarinzi stesso, non ha alcuna connotazione politica, è una questione di ordine meramente burocratico e nemmeno tanto ignota; l’Asl di Benevento lo ha messo difronte ad un aut aut: o sceglie la carriera, è responsabile della Uos Formazione della Asl BN, oppure opta per la carica di consigliere perchè entrambe le cose, stando a quanto sostiene l’Azienda Sanitaria Locale, non sono compatibili.
Ma chi è che sostiene la tesi della incompatibilità?
E’ l’Anac, l’autority anti corruzione, che sin dal sei dicembre avrebbe espresso un parere in tal senso e l’Asl, ob torto collo, lo avrebbe accolto, e cosa di cui Scarinzi, come lui stesso tiene a sottolineare, “era perfettamente a conoscenza”. Una vicenda poco chiara che si presenta dopo due anni dalla rielezione di Scarinzi, anni in cui all’Anac non hanno eccepito nulla se non partendo dallo scorso sei dicembre.
Lui, il diretto interessato difende l’Asl., “ha agito con correttezza procedurale e nel rispetto delle reciproche posizioni, ma le eventuali cause di incompatibilità vanno ricercate nel decreto 39 art 12 del 2013 che è poi la Legge Severino e che dispone proprio la suddetta incompatibilità tra incarichi dirigenziali in strutture pubbliche e le cariche in giunte o consigli per comuni superiori ai quindicimila abitanti.
E allora si pone la domanda; Fino ad ora Scarinzi , che era perfettamente a conoscenza, ha vissuto in una condizione di irregolarità cosciente oppure no? Lui tiene a ribadire di voler andare fino in fondo a questa vicenda dando mandato ai suoi legali di adire Tar e Giudice del Lavoro ma “valuterà con attenzione la eventuale scelta; che se sarà costretto a fare non potrà che essere quella da dirigente asl, molto probabilmente.