“Questa maggioranza è ormai allo sbando e la nostra città ne soffre gli effetti letali della sua non amministrazione”. Si potrebbe tradurre in questo modo il senso della riunione, con tanto di diretta facebook, indetta dall’opposizione consiliare di Airola per manifestare tutto il proprio dissenso nei confronti dell’Amministrazione Falzarano e della claudicante maggioranza che la sostiene.
Supino, Abbate, Gennaro Falzarano, Stravino e Maltese hanno in sostanza denunciato la inadeguatezza della classe dirigente che governa Airola citando i casi della pubblica illuminazione, quello oggettivamente sconcertante dei lavori di pavimentazione “eterni” del sagrato della Chiesa dell’Annunziata, dell’antenna di Via Caracciano, l’esosità della tassa sui rifiuti, tanto per citare i più importanti. “Questa maggioranza oltre a perdere pezzi”, tra i banchi dell’opposizione figurano personalità di spicco che ne facevano parte fino a qualche mese fa, “dimostra immoralità”, parole chiocce espresse dall’ex assessore Stravino che fa riferimento al caso di covid dell’ultima assise cittadina su cui, dicono i convenuti, non c’è stata preventiva informazione.
“Non c’è visione politica, si procede a vista”, è l’opinione di Giulia Abbate, mentre per Pippo Maltese il sentiment della maggioranza è solo quello di “comandare senza porsi l’obiettivo di amministrare”. E’ riecheggiata spesso la parola coerenza su cui l’opposizione batte con una certa insistenza. “Essere coerenti è un conto e lo abbiamo sempre dimostrato”, dicono all’unisono, e a chi li rimprovera di avere fatto il salto da uno schieramento all’altro rispondono che è sinonimo di serietà politica avere compreso per tempo l’errore commesso e avervi posto rimedio. A Biagio Supino il compito di organizzare i lavori e di sviscerare i problemi nei confronti di un pubblico presente in sala, cospicuo ma non eccessivamente numeroso, complice forse il gran freddo della serata airolana, squassata da un vento gelido.
Il pubblico in sala. Di costoro il solo Ettore Ruggiero ha preso la parola e le sue parole hanno suonato in modo grave perchè in sostanza ha parlato di un paese già morto, senza reazione alcuna, che ha smarrito anche la memoria di se, il suo riferimento è andato al degrado del monumento ai caduti.”Propongo una marcia alla sola luce di un lumino da camposanto; chissà che da li non scocchi la scintilla di una rinascita che si prevede per nulla semplice”.
Un intervento accorato su cui alcuni membri dell’opposizione hanno espresso dissenso ma che restituisce lo stato d’animo di molti e quando ci si rivolge direttamente alla gente, cosa buona e giusta, come direbbe Manfredi in uno dei suoi film più famosi può capitare che “ce se sbatte er grugno”, che si prenda coscienza di un disincanto che magari passa inosservato nella quotidianità di una cittadina come Airola. In definitiva, è emerso da questa riunione allargata che l’opposizione farà per intero la sua parte, si spera avendo esaurito il bonus della coerenza e del rinsavimento, ma che dovrà essere la società civile, se ancora esiste, a prendersi in carico il futuro della quinta cittadina del Sannio prima che sia troppo tardi.