Di ritorno dalla vacanza madrilena, per Gino Abbate si apre ora la “lunga marcia” verso le Provinciali del 21 dicembre, appuntamento per il quale Mastella si gioca una buona fetta del suo futruro politico, un banco di prova per capire la tenuta della sua compagine e la capacità di controllo di quello che si potrebbe definire con antica dicitura il partito dei sindaci.
Con tre compagini in lizza l’esito finale si fa alquanto interessante fermo restando che il sindaco di Benevento gode del fortino ponderato di Palazzo Mosti che lo mette in una posizione preminente rispetto a tutti gli altri. E tuttavia, la conferma del blocco di maggioranza non è scontata e in questo meccanismo entra a pieno titolo la pattuglia abbatiana e Ginettaccio in persona che abbiamo incontrato di nuovo seduto sulla panchina bianca già più volte spettatrice di uscite a valanga del medico e consigliere regionale. Ancora mastelliano? Sulla carta si, nei fatti molto meno e sulla convergenza con Renzi in questo calderone centrista non ancora definibile fa sapere di non avere interesse.
Le Provinciali. E qui il discorso si fa interessante. Se non ha la certezza in tasca completa del mezzo accordo col Pd la via è quella giusta ma con De Caro, con cui si parla, le antenne di Ginettaccio restano tese. Molto probabile che gode della mano sicura di De Luca che gli permette di manovrare e di aprire alla possibilità di appoggiare l’ascesa di Angelo Moretti che ha fatto innervosire e non poco Perifano, Miceli e quelli di Città Aperta che torneranno a vedersi giovedi ma non si sa dove.