Matteo Renzi e Clemente Mastella vogliono dare vita a qualcosa che non sia solo rivolto alle Europee ma che abbia come obiettivo prestigioso quello di dare vita alla costruzione del Centro. Questa parola, al termine della parabola del bipolarismo che in Italia non ha mai realmente atecchito, appare a fasi alterne e rappresenta il pallino dei vetrerodemocristiani di ridare corpo e sostanza ad un movimento capace di essere ago della bilancia tra le due grandi espressioni dell’attuale quadro politico.
E tuttavia a crederci sono solo in pochi e forse il primo è proprio il sindaco di Benevento. Al quale il confronto con Renzi, di cui è solo lui a parlare mentre il “rottamatore” non ha finora profferito parola, serve per puntellare una difficile situazione interna, una sorta di manovra diversificatoria per dimostrare ai suoi di essere ancora nelle condizioni di determinare un processo politico di largo rerspiro per evitare la lenta ma inesorabile “pars destruens” della sua lunga e prestigiosa parabola politica.
La domanda che si pone il Sole 24 Ore e cioè se esistano davvero i moderati e se per conquistarli sia proprio necessario far riemergere proprio Mastella si iscrive perfettamente in questa riflessione. A Renzi occorre raggiungere la soglia del 4% e per questo sta tentando di coinvolgere arbusti e cespugli in un disperato tentativo di agguantare il limite minimo e il sindaco di Benevento è funzionale come altri esponenti politici che l’ex Premier ha incontratoi nella stessa giornata. Ma Mastella dice che il discorso non riguarda tanto le Europee ma progetti ben più alti; nel frattempo già si parla del ticket Lonardo-Caputo in rampa di lancio, con la moglie del sindaco ex senatrice che riemerge dall’anonimato ogni qual volta si parla di appuntamenti alle urne e sempre in posizione di preminente candidabilità. Uno scopo di corto muso che però muove le acque e serve a Mastella per procurarsi spazi di agibilità politica altrimenti assai compliocati.
E’ un modo, per esempio, per indurre quella Forza Italia a trazione Martusciello a serrare i ranghi per penetrare al cuore del partito e arginare il dinamismo di Rubano, anzi se è il caso neutralizzarlo. Se a Martusciello fanno gola i voti di Mastella faccia per intero la sua parte altrimenti quel gruzzolo sarà spendibile altrove o non spendibile affatto.
Ma può essere una strategia rivolta anche al suo zoccolo duro che negli ultimi tempi pare essersi indebolito, una maniera per dimostrtare a sindaci, amministratori e colletti bianchi di essere ancora capace di assicurare affidabilità politica puntando a disegni di ampio respiro come quello di volere rifare l’area moderata che tanto manca al Paese.
E’ una tensione che Mastella ha spesso agitato negli ultimi anni ricavando poco o nulla ma che è servita a cementare il suo potere locale che è la cosa che più gli sta a cuore. Senza parlare dell’altra parte della luna, il suo sguardo al centrosinistra e a De Luca che ora è distante ma domani chissà. Ma di questo parleremo più avaccio.