Messa in sicurezza e mitigazione rischio idrogeologico a Forino, Contrada e Montoro. Ricciardi: dal governo nessuna risposta concreta
Politica
Dissesto idrogeologico, l’intervento di Toni Ricciardi, vice presidente irpino del gruppo Pd, nel corso della replica al Ministro Musumeci sull’interrogazione relativa alla messa in sicurezza dei comuni di Forino, Montoro e Contrada in provincia di Avellino che si è svolta questa mattina nell’aula di Montecitorio
“Nella giornata di giovedì 25 maggio 2023 il territorio compreso tra i comuni di Forino, Montoro e Contrada, in provincia di Avellino, è stato duramente colpito da un’ondata di maltempo con pioggia e grandine. In pochissimi minuti si è abbattuta una vera bomba d’acqua di potenza eccezionale che ha provocato, purtroppo, anche una vittima sorpresa dalle precipitazioni mentre andava in montagna. Il territorio in questione già in passato è stato colpito da fenomeni di questa intensità, da ultimo nel novembre 2022. Enti locali e cittadini chiedono da tempo interventi risolutivi per la messa in sicurezza del territorio, a fronte di questa sistematica esposizione al rischio idrogeologico. Oggi nell’aula della Camera ho chiesto al Ministro Musumeci, con un’interrogazione, quali iniziative intenda assumere con la massima tempestività e urgenza al fine di porre in essere interventi di messa in sicurezza del territorio dei comuni in questione e la mitigazione del rischio idrogeologico, considerata la sua estrema fragilità.
Purtroppo, la risposta del Ministro è stata completamente insufficiente. Colpisce che l’unica soluzione paventata è quella dello spostamento coatto di persone; cosa che abbiamo già drammaticamente vissuto con i terremoti. Servirebbero progetti, risorse e assistenza alle amministrazioni comunali. Le risorse paradossalmente ci sono: abbiamo il PNRR. Il problema è che questo governo non sa spendere. Tra l’altro comprendo le difficoltà di un ministro del sud come Musumeci a vedere spostare ingenti risorse da sud a nord e l’assenza di qualsiasi politica chiara e non punitiva -come la definizione unica della Zes- per il Mezzogiorno. Più di un secolo fa, ed esattamente nel 1904, Giustino Fortunato, parlava di una regione del sud come “sfasciume pendulo sul mare” per la fragilità idrogeologica del suo territorio e per l’incuria della classe dirigente. Parliamo di territori che vivono il dissesto da sempre.
Non possiamo continuare a trattare la questione del dissesto come mera emergenzialità perché abbiamo necessità di prevenzione. Il comune di Montoro ha a bilancio 10 mln di euro, Forino e Contrada 3 mln rispettivamente: hanno progettato e affidato progetti esecutivi che necessitano di sostegno immediato da parte del governo e non indecisione. Eventi del genere ci dicono che lo sciagurato ricorso all’autonomia differenziata rischia di smembrare la capacità di spesa delle regione meridionali. Noi dobbiamo agire esattamente nella direzione opposta: è il caso di ricostruire una cabina centrale di gestione emergenziale e immaginare di ripristinare la tanto vituperata e mal raccontata cassa per il mezzogiorno; se andiamo a rileggere quella storia e le opere di recupero, riqualificazione e prevenzione che almeno 30 anni di quella storia hanno messo a terra forse avremo qualche risposta in più”.
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