Non saranno le Europee la cartina di tornasole per Clemente Mastella, bensì le Provinciali che molto probabilmente si celebreranno nel 2025 e con la nuova legge che il Parlamento sta approvando. L’aria che si respira tende a far ritenere quello il vero banco di prova per il sindaco di Benevento, l’extrema ratio che ci dirà se il Ceppalonico avrà futuro politico oppure dovrà accontentarsi di fare il sindaco di Benevento e basta mettendo da parte ogni altra velleità.
Le consultazioni per Strasburgo potranno al massimo vederlo mettere il suo gruzzolo elettorale al servizio di chi meglio lo potrebbe contraccambiare poi ma è sulla Rocca che si gioca tutto. La situazione ottimale per lui è che si vada a votare nel 2024 con la legge sgangherata che c’è oggi; in questo caso gli bastrerà non perdere pezzi in Consiglio a Benevento e all’età di 78 anni suonati candiarsi direttamemte a presidente. Se ciò non dovesse essere, ebbè allora si dovrà trovare una sponda che al momento non c’è.
I suoi colonnelli lo sanno bene che da soli si va a picco e sanno anche molto bene che la “corporeità” di Mastella è un’arma a doppio taglio perchè è si una calamita di consensi ma potrebbe rendere complicato un suo accasamento. In soldoni, chi mai lo prenderebbe su col rischio di vedersi scavalcato in fatto di carisma e leadership? Il suo atavico punto di forza, il viandantismo, si potrebbe trasformare nel suo più fatale tallone d’Achille.
E allora, quelli, i colonnelli diventano silenziosi, si guardano attorno, annusano l’aria. Ma non si muovono ancora, restano nei canapi, Mastella potrebbe cacciare dal cilindro un “coup de theatre” che li prende d’infilata tutti perchè lui è lui e il resto lo potete immaginare. Si da il caso però che la contingenza attuale sia preoccupante. De Luca non c’è più, si potrebbe dire che il nostro abbia trovato sulla sua strada qualcuno scaltro quanto lui, che viene a Benevento e nemmeno lo saluta, che si scambia effusioni con De Caro, che addirittura flirta con Vigorito, quello dei fischi allo stadio, e che ribadisce a domanda precisa come la liaison sia finita e come la maggioranza in Consiglio regionale c’è e resta immutata
Ma Mastella dice che la maggioranza non c’è più e allora si potrebbe e si dovrebbe andare a chiedere a Ginettaccio Abbate e pure alla Luigia Iodice che cosa vogliono fare del loro futuro e la risposta, per quanto cauta, potrebbe non apparire poi così scontata. Per chiudere, a destra le porte sono chiuse, al centro ne temono la possanza, a sinistra c’è un mondo variegato che ha i problemi suoi e a Benevento lo detestano per davvero, e quindi al momento è davvero complicata per Mastella ma bisogna fare sempre i conti con la su proverbiale fortuna che mantiene alta la fiammella della speranza e ribalta il tavolo. Ma è dura.