San Giorgio del Sannio, Mario Pepe: “crisi era in cose, programmi e affari”
Politica
E’ la dottoressa Vicari, viceprefetto, il commissario che Carlo Torlontano, prefetto di Benevento, ha incaricato di traghettare, dal punto di vista amminastrativo, il Comune di San Giorgio del Sannio squassato dalle indagini della DDA e dalla decisione di otto consiglieri su dieci di dimettersi dalla loro carica. Una decisione che ha di fatto liquidato il sindaco Ciampi a due anni dalla sua elezione e che in molti avevano considerato la via d’uscita alle difficoltà finanziarie in cui era precipitato il comune del mediocalore.
Ciampi avrà modo e tempo di dimostrare la sua estraneità ai fatti che l’antimafia gli contesta, per intanto il commissariamento servirà per collegare questo momento grave con le prossime elezioni amministrative quando saranno. Bocche che restano cucite. Ha parlato solo il PD, almeno quello che sosteneva Ciampi, il cui Comitato Direttivo parla di “situazione gravissima”, di fiducia nell’opera della Magistratura ma anche di moralità di quegli amministratori che nel corso degli ultimi due anni hanno profuso il massimo impegno personale per portare il paese fuori dal fallimento finanziario in cui si trovava, con una situazione debitoria 5 milioni di euro.
Tra i tre firmatari il documento c’è Giovanna Petrillo, che non ha aderito alle dimissioni collettive e che dirà la sua in una conferenza stampa che verrà indetta a breve e nella quale verranno chiarite molte cose. Nel frattempo torna a far sentire la sua voce Mario Pepe, l’ex sindaco, per cui “tanto reo tempo si volse”, secondo il quale “i fatti accaduti in questi giorni hanno creato sconcerto e preoccupazione nel paese. La crisi era nelle cose, dice Mario Pepe, nei programmi, negli affari. Oggi i cittadini, dopo le dovute pulizie, respirano e possono guardare serenamente al futuro amministrativo.”
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