Riceviamo e pubblichiamo la lettera di Rubano al Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida.
‘Con la presente, mi rivolgo a Lei da una terra, il Sannio, che in una sola settimana ha contato due vittime del lavoro nei campi. Vite spezzate troppo presto e, spesso, dalle stesse macchine agricole da cui dipende il proprio sostentamento.
Tragedie che purtroppo si registrano in tutta Italia, con almeno 120 morti e oltre 1.500 infortuni solo nello scorso anno secondo Federacma, spesso legati a mancanza, usura o modifiche dei sistemi di sicurezza di base.
Numeri che pesano enormemente sulla nostra agricoltura e che richiedono interventi urgenti per invertire il trend, incrementando la dotazione di sistemi di sicurezza passivi, rinnovando il parco macchine attualmente in uso, ma soprattutto affiancando a tali sistemi una formazione degli operatori precisa e continua.
Va infatti constatato che in molti casi tali sistemi purché presenti, sono puntualmente disattivati o alterati nelle loro caratteristiche per contingenze legate alla peggior agevolezza nell’uso sui campi.
Il Decreto Ministeriale approvato su Sua proposta lo scorso gennaio riguardante la ripartizione tra regioni e province autonome dei 400 milioni del PNRR per il rinnovo del parco macchine in agricoltura, rappresentano sicuramente un grande passo avanti non solo per la riduzione delle emissioni, ma anche sul piano della sicurezza, tuttavia il limite alle solo motorizzazioni elettriche e a biometano costituisce un grande ostacolo per le piccole aziende operanti nei nostri territori, che potrebbero continuare ad operare con mezzi vetusti, privi di ogni sistema di sicurezza basilare.
Quello degli incidenti nei campi è un tema che ricorre troppo frequentemente, in una catena di eventi e mancanze che ad oggi non si riesce ancora a spezzare.
In considerazione della frequenza nonché della gravità degli incidenti in agricoltura, Le chiedo formalmente di valutare ogni misura ritenga opportuna a garantire un lavoro nei campi che possa dirsi finalmente sicuro.’