Si ripende a scavare il 2 ottobre. Dove? Ma a Piazza Cardinal Pacca ca va sans dire. Il presidente della commissione Pics Picariello e il vicesindaco De Pierro lo hanno annunciato “urbi et orbi” ed ora tutto ha il crisma dell’ufficialità. Il front office verrà posto a latere destro degli scavi, in direzione delle mura longobarde, il che rapporesenta “la lampante dimostrazione della cooperazione costante e della sinergia operativa con la Soprintendenza Archeologica” dicono i due in un crescendo rossiniano di scambi reciproci di elogi in stile Pulp Fiction, ed è certamente vero che la Soprintendenza abbia avuto un atteggiamento, come dire, assai collaborativo anche quando avrebbe dovuto esserlo meno. Lo è stata certamente meno in occasione dei reperti che ha negato al Lapidarium e lì di certo da Palazzo Mosti non l’hanno presa bene anche perchè buona parte delle ragioni di quel manufatto risiedevano in quei busti acefali di Traiano e di sua moglie Plotina che ora dovrebbero restare al Museo del Sannio. Ma qui a Piazza Cardinal Pacca è diverso, la collaborazione è totale.
Toglieteci i busti ma sul front offiuce è una questione d’onore, è la versione dell’Amministrazione. “Con la variante la struttura è stata rimodulata secondo le doviziose indicazioni della Soprintendenza e sarà collocata nel luogo esatto indicato dall’Autorità archeologica” spiegano De Pierro e Picariello, come a volere sottolineare che ora può anche bastare con questa stucchevole polemica.
Capitolo miasmi. Anche qui i prpoblemi non mancano. Se Sud Invest non è stato un flop ma una bella affermazione, come dice con forza il presidente dell’Asi Barone, e ci mancherebbe altro non dissentiamo, la questione delle puzze accertate e ufficializzate, che per molti versi è stata concomitante con quella brillante passerella, crea fibrillazione. Barone che non rientra nella accezione dei mastelliani duri e puri, non è un “sansepolcrista” tanto per intenderci, perchè la sua vicinanza a Mastella risale all’elezione di Di Maria e fu allora che si strinsero i rapporti, da questa vicenda esce indebolito e non ce ne voglia. Passi per le aziende diffidate ma vedersi arrivare direttamente un simile provvedimento per il depuratore Asi, ebbè, questo lo ha messo in serio imbarazzo anche agli occhi di chi non lo ama e tra i falchi ceppalonici ce ne sono parecchi.
La sua libertà d’azione poi lo rende ancora più inviso ma Barone vive di luce propria e non riflessa e il credito presso Mastella è ancora ampio e difficilmente si esaurirà. Al sindaco non conviene mollarlo ora per lasciarlo tra le braccia di Rubano col rischio che in quelle braccia possano addirittura dirigersi anche Ginettaccio e i suoi boys. Meglio lasciare che le cose decantino, compreso la voglia di verifiche di alcuni, e che i falchi di cui sopra restino a volteggiare “nell’aere perso” perchè assai difficilmente qualcosa accadrà, forse. E si salva pure Rosa che in fatto di antipatie non è secondo a nessuno.
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