«Dobbiamo spostare le direttrici del turismo verso le zone interne, che pure hanno tantissimo da offrire. La costa ovviamente ha dei luoghi pregevoli, però le nostre aree interne, per esempio oggi siamo qui ad Avellino, una città che conosco bene, Benevento, Caserta, sono luoghi importantissimi: se all’estero avessero quello che c’è ad Avellino, quello che c’è a Benevento, quello che c’è a Caserta, verrebbe sicuramente molto valorizzato, quindi è un lavoro che dobbiamo fare». Così il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ieri ad Avellino alla convention di FdI svolta all’Hotel De la Ville. Titolo della manifestazione “L’Italia Vincente”, obiettivo un bilancio del primo anno del Governo guidato da Giorgia Meloni.
Hanno partecipato tutti i parlamentari campani del centrodestra, compreso Gianfranco Rotondi eletto nel collegio di Avellino. L’ex deputato Cosimo Sibilia, il dirigente nazionale di FI, Angelo Antonio D’Agostino, e il consigliere regionale irpino Livio Petitto che guida il gruppo “Moderati e Riformisti”. L’appuntamento doveva continuare anche nella mattinata di oggi ma si è deciso di chiudere in anticipo per la concomitanza dell’avvio della camera ardente per l’ex presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.
Tornando al ministro, dopo aver messo in evidenza l’importanza della Cultura e della valorizzazione delle peculiarità del territorio delle Aree Interne per fare turismo, ha commentato il tema dell’evento e i primi 12 mesi dell’azione di Governo. «Giorgia Meloni ha riportato in alto il prestigio dell’Italia – ha dichiarato – ma non lo dico io, lo dice la stampa internazionale. Del resto, gli indici macroeconomici dicono che ora l’Italia è una nazione affidabile, con una crescita economica stabile e una riduzione del tasso di disoccupazione». E a chi gli ha chiesto di una sua candidatura a governatore della Campania ha risposto: «Penso a fare il ministro».
Poi Sangiuliano ha ricordato che quest’anno a ferragosto i musei sono rimasti a tutti aperti «a differenza di quello che accadeva in passato, e conservo ancora in una cartella i titoli dei giornali di quegli anni». E rivendicato con soddisfazione l’assunzione di 518 nuovi addetti per il ministero della Cultura «in un concorso che è stato varato e chiuso in appena 11 mesi».
«La Cultura è un elemento di crescita spirituale – ha concluso – e sono convinto che sia motivo di sviluppo socio economico. Io faccio il ministro della Cultura sul territorio e non su qualche terrazza romana, mi occupo di cose sostanziali».
