Gli assessori scelti in base al suffragio, ovvero per i consensi presi, la quantità a discapito, talvolta, delle capacità. Mastella ha così commentato ieri, a margine delle celebrazioni per San Batolomeo patrono di Benevento, l’attuale fase politica rispondendo alle domande della stampa che chiedevano se in autunno dovremmo attenderci cambiamenti possibili. Il sindaco ha glissato ma poi ha aperto alla possibilità che qualcosa possa accadere ma non è detto che succeda in autunno. Il rimpasto è la soluzione più attuabile posto che a nessuno, a cominciare da lui, conviene, a questo punto minacciare di far saltare il banco come accadde due anni e mezzo fa.
La sensazione è che a nessuno convenga mostrare i muscoli, chi ne ha, e Mastella ne ha più di tutti ma la posta in gioco è alta. Meglio la diplomazia. Accontentare coloro che da sempre rivendicano maggiore attenzione, al di là delle deleghe più o meno farlocche, allargare la base di consenso alla vigilia di un periodo assai pregno di cose importanti per cui a Mastella è chiesto di capire come fare per evitare l’isolamento politico cui è andato incontro alle Politiche dell’anno scorso e non perdere il sostegno di cui ora gode all’interno del suo “sistema” di potere.
Non pare attratto dalla prospettiva europea, potrebbe servirgli per giocare su altri tavoli e mercanteggiare i consensi di cui dice di disporre, pensa alle Provinciali quando saranno e se saranno foriere di novità, ma l’unica cosa che però conta è mantenersi ben stretto Palazzo Mosti, pietra angolare di ogni altra ipotesi e strategia, e di farlo senza troppi patemi dovendo amalgamare tutte le parti di questo suo bizzoso puzzle che passa per le correnti mastelliste, oggi appare influente l’asse Barone-Abbate e relativa pressione mediatica, prosegue attraverso i potentati dirigenziali e finisce alla miriade di colletti biancastri che attendono di passare all’incasso dopo avere diligentemente sostenuto gli sforzi elettorali. Epperò sbaglia chi crede di metterlo all’angolo. Mastella è a suo agio in questo tipo di situazioni, sebbene leggermente fiaccato dal tempo che passa, ne ha affrontate tante e con interlocutori assai più temibili degli attuali e con successo per farsi irretire da loro. E’ ancora lui che ha in mano le redini, almeno per i prossimi 15 o venti mesi, fino alle prossime Regionali. Poi si vedrà.