Parole, parole e poi parole…
Politica
Nessun dubbio che la “drole de guerre” tra Mastella e Rubano generi un certo interesse nella sonnacchiosa stagione del tradizionale riposo. Un fuoco di fila di smentite e di altrettanto rapidi dietrofront, con tanto di “cordialità” espresse nei confronti della Casa Ceppalonica da chi pareva instradatosi sulla via di Puglianello. Costoro avranno valutato il panorama di Ceppalonia più godibile di quello telesino, vedi Romano e Antonino, ma la seconda defezione arriva dopo tanto di adesione. E’ una guerra mastellista fatta con eguali metodi essendo eguale la matrice ma Rubano rivendica il suo tempo e pretende di essere il nuovo che avanza e più di tutto tenere lontano Clem dal partito. E ha un dentone avvelenato quanto un cobra che gli impedirà di mollare tanto facilmente, nonostante le “martuscellate” continue di Fulvio e almeno fino a quando Tajani sarà dalla sua parte
C’è però che i suoi mentori non hanno nessuna intenzione di ritirarsi a vita privata ed insieme alla loro nutrita schiera di corifei, anzi, rammentano al deputato i suoi trascorsi ceppalonici, qualche parente nello staff di Donna Sandra, per i quali non s’attendono riconoscenza ma almeno memoria e per quanto veleggino nelle incontaminate acque dell’Egeo sono costantemente aggiornati dai loro referenti e guardano di già alle Europee dell’anno prossimo perchè di fare da sparring partners non sembrano affatto intenzionati. Ecco che allora impazza la sarabanda di dichiarazioni che, purtroppo, vanno tenute in considerazione. E allora tal Sebastian Limata tiene a precisare. ” Le campagne d’odio appartengono al modo di fare dei Mastella. La nostra è una politica a favore dei cittadini”, affermazioni che tendono a smentire quelle profferite da altrettanto tal Cinzia Antonino che prima aderisce e poi si dissocia perchè i moderati che si ispirano a Berlusconi non possono adoperare frasari aggressivi verso alcuno e poi verso i Mastella in modo particolare non si può, come Gatto Silvestro che non può ghermire l’uccellino Titti sulla pelata della De Rica… roba d’antan, si è dispensati dal ricordare.
“Quella del giovane deputato – Clemente Mastella lo diventò a 28 anni e mezzo – di Puglianello nei confronti del Sindaco di Benevento sta diventando una penosa ossessione. Giochini di palazzo di terza fascia che non fanno né caldo, né freddo a nessuno dei residenti della città e della provincia. Per il resto quello di Rubano è un gigantesco non pervenuto”, scrive un non ben identificato, o forse si, coordinamento provinciale di Noi di Centro. Poi la nota si fa parecchio interessante, bravissimo l’estensore che ne interpreta abilmente il portato.
Per la prima volta gli esegeti del mastellismo, compreso ed anzi per primo l’amanuense maior, e non suoni come offensivo, gli amanuensi legati ai plutei tradussero la cultura classica (ndr), parlano di Essere Democratici e “squarcia il velame” della “renziata” dei tre Del Vecchio, Insogna Alfonso Ciervo. “Alcuni amici di Essere democratici entreranno probabilmente in Italia Viva: una scelta legittima che abbiamo serenamente approfondito insieme. Erano alleati prima, restano alleati ora. Non cambia nulla, al netto di speculazioni.” Evviva, ora sappiamo che non hanno agito in autonomia, sarebbe stato davvero troppo, i tre hanno chiesto il permesso prima di tentare la carta della sopravvivenza politica e non solo presso Italia Viva, non senza una certa boria di impadronirsi della segretaria provinciale per la quale la loro sortita non pare avere ottenuto successo. O miutos deloi oti, costoro ci riempiono le pagine anche a Ferragosto, onore al merito.
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