“Ancora una volta il PD tende a confondere le acque in piena applicazione del motto borbonico Facite ammuina. Ora scomoda anche il Centro Studi del Parlamento per tentare di giustificare le mistificazioni costruite ad arte per cercare di denigrare il Governo Meloni sull’impiego dei fondi del PNRR. Invero l’organismo parlamentare ha osservato che nel rapporto governativo sul Piano si individuano misure da definanziare per 15,9 miliardi e che non sono specificate chiaramente le modalità attraverso cui sarà mutata la fonte di finanziamento”. Cosi in una nota il Coordinamento Provinciale e Segreteria Benevento “Lega per Salvini Premier”
Il PD, insomma, non intende rassegnarsi al fatto che è in corso una corretta riprogrammazione dei parametri utili a finanziare i progetti tant’è che grazie al lavoro certosino delle donne e degli uomini del centro destra, per detta della stessa Commissione Ue, essa si completerà entro il 2023 consentendo di avere, entro l’anno, i 35 miliardi della terza e della quarta rata del PNRR.
Quindi non è previsto alcun definanziamento e non sarà tolto un solo euro a tutti i progetti proposti. Quanto al reddito di cittadinanza, le critiche sono veramente assurde oltre che da irresponsabili, atteso che il PD è stato tra i più strenui oppositori del beneficio sostenendo che il sussidio confondeva le politiche attive per il lavoro con la lotta alla povertà.
Infatti, è storia, che il PD ha sempre votato contro in Parlamento all’introduzione del reddito di cittadinanza, criticando in più occasioni il provvedimento. La loro proposta era quella di potenziare il reddito di inclusione e di non mischiare la lotta contro la povertà con le politiche attive per il lavoro.
Poi quasi folgorato sulla via di Damasco, sentendo odore di sconfitta, nel’ambito della campagna elettorale delle ultime politiche, come more suo, il PD ha sostenuto invece quanto osteggiato in precedenza. Ed oggi, stizziti per l’indubbia capacità realizzativa da parte della maggioranza, soffiano sul disagio sociale nel banale tentativo di lucrare qualche punto percentuale da prefisso telefonico.
La Lega – prosegue la nota – e tutti i partiti della coalizione di centro destra, viceversa, abituati a realizzare ciò che propongono, hanno da subito dichiarato che il reddito di cittadinanza così come applicato non era uno strumento di ausilio alla stabilizzazione dei lavoratori e che una volta alla guida del Paese lo avrebbero sostituito con misure sostenibili e coerenti con le finalità originarie. Anche sulla scorta di tale chiara presa di posizione il centro destra ha stravinto la competizione elettorale grazie all’ampio consenso tributato dagli elettori e nel piano rispetto del programma di mandato sta realizzando tutto quanto pianificato e questo, per i gufi di mestiere, non è un bel vedere.
In ogni caso nessuno sarà lasciato indietro e ci sarà il massimo sforzo per aiutare le fasce veramente disagiate e l’inserimento nel mondo del lavoro degli occupabili per ridare dignità agli italiani non prebende indiscriminate.
Il PD se ne faccia una ragione, la campagna elettorale è finita da tempo ma se questi sono gli argomenti che pensa di utilizzare da qui fino alla fine della legislatura è destinato a restare dove è ora relegato, all’opposizione.
PS: a differenza di altri non abbiamo necessità di testimoniare l’esistenza in vita attraverso comunicati stampa e a Roma ci rechiamo per tutt’al più per questioni lavorative e le soglie dei Palazzi governativi non le abbiamo mai varcate, da sempre: autorizziamo chiunque a richiedere se tra i “visitatori” risultiamo essere stati registrati, dalla nascita all’attualità. Per noi la politica è quella della passione, non delle poltrone..”conclude il coordinamento