Si chiamavano “lealpepisti” neologismo un pò irriverente (ndr) ma era un modo, anche ironico, per individuare coloro che non si piegarono al diktat di Mastella del 2009 e fondarono “Lealtà per Benevento” il cui leader era Fausto Pepe, il sindaco mastelliano che osò il “gran rifiuto” di dimettersi e di evitare la fine anticipata della sua giunta che si reggeva anche sull’apporto dell’all’epoca Udeur. Lealtà nel 2013 poi confluì nel PD e non fu una scelta felice col suo 15% di consensi in città. Il doppio blitz tentato da Mastella a Palazzo Mosti e alla Rocca fallì e da quel momento cominciò per l’attuale sindaco di Benevento un lungo periodo di oblio che transitò attraverso l’esperienza negativa del PIT fino ad arrivare alla rinascita del 2016. Di quel manipolo di “rebeldes” faceva parte anche Peppe Zollo che ora però ha deciso di tornare nell’alveo mastelliano con parole molto accorate e dense di pathos politico. Il fatto è commentato proprio da Fausto Pepe, attuale vicesegretario vicario del PD, che di quella stagione fu protagonista. “Molti ex amministratori della NOSTRA storia politica sono passati con Mastella, come fulminati sulla via di Damasco, … meno io, che resto convintamente oppositore di questa attuale esperienza amministrativa!”