I Consiglieri comunali di Baselice Massimo Maddalena, Nicola Colucci, Andrea Cormano e Lucio Pietrantuono firmano una missiva che rilancia il problema della demedicalizzazione delle ambulanze, così come prevista da una disposizione dell’Asl, sebbene la stessa azienda sanitaria locale sia corsa ai ripari sotto la spinta della protesta che si è andata infittendo da più parti.
“Il Fortore dice no al nuovo piano di emergenza territoriale proposto che prevede la Demedicalizzazione delle 2 ambulanza del 118 (San Bartolomeo in Galdo e Ginestra degli Schiavoni) con l’aggiunta di un auto medica a San Marco dei Cavoti”, scrivono i quattro consiglieri. “In questo modo i cittadini del fortore saranno ancora più emarginati ed isolati dal punto di vista sanitario, colpendo in definitiva l’unico punto di riferimento che negli anni aveva trovato una certa stabilità territoriale e riusciva a garantire tutto il territorio.
Una area vasta 5 volte il Comune di Napoli e 3 volte quella di Benevento, non può essere gestita da un solo medico sull’automedica, quando altri distretti sanitari della Provincia di Benevento con estensioni nettamente inferiori e con vie di collegamento migliori, presentano almeno 2 medici tra auto medica e ambulanza.
Lunedi 26 giugno ore 9:30 p.v., invitiamo la popolazione, i sindaci, i consiglieri comunali del Fortore a partecipare al Consiglio Comunale aperto che si terrà al Comune di Benevento; con l’auspicio di concordare insieme le azioni da intraprendere per la risoluzione del problema, organizzare e pianificare le varie forme di protesta anche attraverso la costituzione di un Comitato Cittadino apolitico ed apartitico supportato da tutte le amministrazioni che vorranno liberamente adoperarsi per il raggiungimento dell’obbiettivo finale comune: avere due ambulanze 118 con medico a bordo al fine di potenziare il servizio 118 in un territorio marginale e distante almeno 60 km dal primo ospedale.
La contestazione sarà portata avanti con perseveranza sino a quando non si adotteranno provvedimenti risolutivi.
A questo punto, allo stato attuale, ci si chiede e Vi chiediamo:
In caso di sopravvenuta morte di un cittadino per mancanza di personale medico a bordo, oppure a causa di un eccessivo ritardo di soccorso medico, di chi sarà la responsabilità? Chi avrà il morto sulla coscienza?
Siamo certi che tutti i cittadini anche stavolta, daranno prova che IL DIRITTO ALLA SALUTE NON POTRA’ MAI ESSERE SCALFITO DA PRESE DI POSIZIONI POLITICHE E/O AMMINISTRATIVE.
LA SALUTE PRIMA DI TUTTO!”