Che Clemente Mastella avesse preso molto male il passo falso sulla Tari lunedi scorso se ne erano accorti in parecchi. Pur stando assai poco in Consiglio aveva solo in apparenza considerato l’errore del duo Serluca-Ambrosio come un fatto derubricabile a mera svista. In realtà il Sindaco ha aspramente redarguito entrambi stando bene attento a non far trapelare nulla alla stampa anche se i rumori di fondo della sua ramanzina sono arrivati sino in aula. C’è però da registrare che la profonda irritazione ha lasciato spazio alla fredda valutazione dei fatti.
Fonti bene informate di Palazzo Mosti fanno trapelare che Mastella avrebbe chiesto di approfondire ancora di più l’operato del dirigente Ambrosio, oggi presente in Conferenza di Capigruppo, ieri in commissione Bilancio, e se fosse il caso di aprire un’indagine interna per accertarne le eventuali responsabilità arrivando anche ad ipotizzare azioni disciplinari fino alla misura estrema della sospensione. Si tratta di una notizia che, se confermata, aprirebbe un precedente sensibile nel blindatissimo mondo della burocrazia di palazzo e ciò farebbe fischiare le orecchie a molti dirigenti che negli ultimi tempi sono stati al centro di questioni rilevanti, fra attacchi politici e lotte interne. Ambrosio potrebbe però fare da capro espiatorio, addossare a lui l’intera responsabilità e lasciare indenne la Serluca che nello scacchiere mastelliano non è soltanto la responsabile alle Finanze ma anche la moglie di Guerino Gazzella, l’uomo più fidato del sindaco in Irpinia.
Non si spiegherebbe questa fuga in avanti totalmente sbilanciata sulla figura di un onesto dirigente che avrebbe la sola colpa di non essere beneventano. Staremo a vedere come evolverà la questione. Nel frattempo Lucio Lonardo torna a cannoneggiare. “Nel recente Consiglio Comunale e nella conseguente riunione della Commissione Bilancio si è toccato il fondo per 2 milioni di euro che ballavano nel calcolo della TARI, tra netto e lordo, tra calcoli errati del Gestore Andreani che ultimamente si è distinta nello stabilire nuovi piani tariffari per l’utenza per verifiche catastali non di propria competenza e senza alcuna convezione o autorizzazione del Comune. Una situazione Kafkiana che di certo ha come risultato solo l’ulteriore beffa tributaria a carico dei soliti noti, ovvero del contribuente beneventano.”