Autonomia differenziata, attacco mortale alla stabilità del Paese. Il tema è pregnante e di assoluta centralità politica che il governo delle destre pone come prioritario nella sua agenda politica ma è argomento che trova sponde anche a sinistra e soprattutto in alcuni governatori del nord Italia che davanti a tale prospettiva si dicono ponti a discuterne facendo prevalere la loro funzione amministrativa a quella prettamente politica. Va da se che se questa iniziativa targata Lega dovesse andare in porto e tutto lascia intuire che ciò sarà, gli effetti conseguenti non faranno che aumentare i già vistosi divari tra aree del Paese che un’Unità ad uso e consumo delle classi egemoni liberalborghesi ha prodotto e preservato in 160 anni di storia comune. Il Movimento 5 Stelle di Benevento, di cui attendiamo ancora segnali di presenza politica in loco pur apprezzando l’interesse mostrato sulla questione idrica, ha organizzato sabato un momento di riflessione e per tale iniziativa ha invitato Roberto Fico, uno dei maggiorenti del partito di Conte e già presidente della Camera. L’appuntamento alla Rocca dei Rettori, cui ha fatto da anfitrione il presidente della Provincia Lombardi e tra gli astanti il consigliere regionale noidicentrista Abbate, testimonianza delle posizioni antiautonomia che il partito di Mastella ha sempre espresso difronte a questa proposta per molti versi sciagurata. Fico, rispondendo alle domande del collega Corbo, ha ribadito il concetto base. “Urge parlarne sempre di più e aprire il dibattito pubblico perchè il rischio è quello della omologazione. E’ un pericolo mortale per la stabilità del Paese, svuota la Repubblica dalle proprie competenze con il pericolo che ogni regione, per la maggior parte quelle a più alto reddito pro-capite, possano legiferare ognuna per conto proprio su materie sensibili, scuola, sanità su tutte, a totale proprio vantaggio e la conseguenza è quella di creare divisioni ancora più marcate tali da spaccare il Paese”. Autonomia differenziata e possibile rafforzamento dell’asse col PD e qui Fico ha detto che l’argomento è basilare se si intende costruire un’alleanza vera e forte; in mancanza di ciò il dialogo è inaridito in partenza. “Governiamo con sindaci del PD come nel caso di Napoli e quindi la visione delle cose è univoca”. La questione delle prossime Regionali, ancora lontane si ma non troppo. Fico riprende il discorso partendo proprio dall’esperienza napoletana per cui, dice, l’asse è già in funzione per poter poi estenderne la portata anche in direzione Santa Lucia. Senza ovviamente De Luca, che non trova sponde nemmeno nel suo partito che ha già gli fatto capire che non appoggerà mai un terzo mandato. E quindi, l’attuale presidente potrebbe, con tutte le cautele del caso, essere addirittura un outsider nel momento in cui, rompendo definitivamente col suo partito, si dovesse presentare ai canapi elettorali quando sarà. Con quale compagine? Lo scopriremo soltanto vivendo.