“Di certi consigli, non richiesti e velenosamente interessati, siamo sicure che il sindaco Mastella non abbia nessun bisogno: soprattutto se l’autore vuole celare l’irrilevanza politica dietro l’acredine”, così in una nota le consigliere del gruppo consiliare Essere democratici Adele De Mercurio e Luisa Petrone.
“Strano che Sguera sia oggi in vena di suggerimenti al sindaco Mastella, quando ai tempi in cui ne sosteneva l’azione amministrativa non si ricorda la benché minina traccia di una sua iniziativa, di un suo impulso o idea che sia stata degna di nota. Ha ragione a scomodare la grande storia della Città, perché è meglio sorvolare sulla sua storia politica che finora si è rivelata un’improduttiva ricerca di una dimensione di cui ancora non si rinviene traccia. Sui Pics il Sindaco sa bene che la delicatezza e complessità di interventi che riguardano monumenti millenari o aree sensibili necessitano di una interlocuzione costante con la Soprintendenza, dalla quale possono derivare delle variazioni in corso.
A piazza Cardinal Pacca c’era finora un parcheggio, i luminari di archeologia sono venuti allo scoperto dopo gli scavi, finanziati, si ricordi, proprio da quest’amministrazione. Quanto al Pnrr, dovrebbe sapere che il maggior quotidiano economico del Paese ha indicato Benevento quale modello da seguire: Sguera eviti bufale, perché il primato per investimenti pro capite – sia pure condiviso con la provincia – è proprio il risultato della squadra che lui vuole denigrare con malizia”. “La solidarietà politica va a chi ha creduto piuttosto nelle capacità politiche del consigliere Sguera. Ai suoi compagni di lista alle Comunali che hanno costruito un bus utile solo a lui. Soprattutto al leader nazionale di Azione Carlo Calenda che gli ha affidato le redini del partito nel Sannio, col risultato di consegnare il partito stesso alla completa inconsistenza. Sulle capacità amministrative nessun riscontro, finora. Certo che le premesse non sono incoraggianti. E consiglierebbero minor arroganza verbale: invitare un vicesindaco e un presidente di commissione al silenzio è un atto di sgrammaticatura politico-istituzionale che tuttavia non intimidisce proprio nessuno ma segnala piuttosto il livore di chi cerca di ritagliarsi un ruolo che non c’è ”, concludono De Mercurio e Petrone.