Riceviamo e pubblichiamo:
”Premesso che da un consigliere regionale che è pure del mestiere visto che esercita la professione di medico, ci saremmo aspettati una soluzione molto più equilibrata o quantomeno una proposta per indurre la Regione Campania a mettere a disposizione dell’Asl Benevento più risorse e medici per tutti. Quel che lascia interdetti è l’entrata a gamba tesa su una problematica che è di competenza della ASL, delle sue strutture e che, come è stato autorevolmente dichiarato, ad oggi è in un una fase di studio in cui purtroppo sarà decisivo l’ammontare delle risorse e disponibilità”.
Lo dichiara il sindaco di Ginestra degli Schiavoni, Edi Barile, in replica alle proposte del consigliere regionale Gino Abbate sulla riorganizzazione del servizio 118. “È proprio questo che dovrebbe fare Abbate, ossia anziché un fiume di chiacchiere, impegnarsi a recuperare un fiume risorse per la sanità nel Sannio per agevolare le strutture locali a mantenere ed aumentare le prestazioni attuali”.
“Ma la cosa che più ci fa preoccupare – aggiunge il primo cittadino del centro fortorino – è che l’onorevole Abbate non sappia che la postazione di Ginestra degli Schiavoni è già da tempo demedicalizzata, al punto che non ha alcuna propria pianta organica”. “Pur apprezzando lo sforzo dei calcoli fatti dal consigliere Abbate, con tanto di numeri snocciolati, vorremmo ricordargli – aggiunge Barile – che la postazione di Ginestra, in via del tutto sperimentale, è in piedi unicamente grazie a prestazioni aggiuntive per sole 12 ore al giorno (dalle 8 alle 20) a copertura delle aree di Castelfranco in Miscano, Montefalcone Valfortore, Buonalbergo, San Giorgio La Molara e soprattutto della Strada Statale 90 bis, che incide per una buona fetta a causa dei diversi incidenti che la interessano. È strano quindi che mentre ci si riempie la bocca per intervenire a salvaguardia delle aree interne e svantaggiate, poi ci si lascia andare a tali proposte”.
“Pertanto – spiega la fascia tricolore – eliminando il servizio esistente da decenni a Ginestra, non si recupererebbe assolutamente alcuna postazione fissa. Inoltre 442 interventi annui, se si tiene presente che la copertura del servizio medicalizzato a Ginestra è per sole 12 ore anziché 24 come per gli altri menzionati da Abbate, non sono affatto pochi come si vuol far credere”. “Mi trovo quindi obbligato a suggerire, con tutto il garbo istituzionale che si deve all’onorevole Abbate, in quanto consigliere regionale eletto in rappresentanza dell’intera provincia di Benevento, di concentrarsi a difesa di tutto il territorio sannita e di portare risultati concreti piuttosto che soffermarsi su aspetti tecnici lasciando sguarnita una zona interna che già si ritrova fare i conti con un isolamento atavico. Senza contare che in alcuni casi, come questo di cui parliamo, i numeri non dovrebbero per niente essere considerati. Tra l’altro – conclude Edi Barile – il sindaco di Benevento Clemente Mastella di recente ha rassicurato sul fatto che non ci siano all’orizzonte rivoluzioni imminenti e che nel momento in cui dovessero esserci saremmo stati avvisati per tempo”.