Il corteo del 25 Aprile, come tradizione. Da Piazza Orsini a Piazza Matteotti Anpi, Cgil, Libera, i consiglieri comunali a ranghi sparsi, il PD con il segretario Cacciano e la presidente Rosa Razzano. E poi Carmine Nardone, le Acli, Michelangelo Fetto, intellettuali, gente comune. E c’era il sindaco Mastella che con estrema puntualità ha voluto fortemente presenziare alla Festa della Liberazione apportando il suo prestigioso contributo e il presidente del Consiglio comunale Renato Parente a testimoniare l’afflato del massimo consesso cittadino.
Non c’era la deputazione sannita, probabilmente Rubano e Matera hanno partecipato altrove a questa che è la festa della ritrovata democrazia del nostro Paese dopo la parentesi del Fascismo. Festa di tutti e non solo di una parte, come si è cercato di far intendere per quasi 80 anni. Le lente transizioni italiane stanno ancora a completarsi per cui da destra si interpreta ancora ideologicamente questa celebrazione che per alcuni ha ancora il sapore della sconfitta e per altri la rivendicazione di una diversità culturale e pure antropologica che si è voluto ribadire a chiare lettere nel corso dei decenni.
Oggi è tempo di archiviare il passato badando bene, però, a stabilire una volta per tutte da che parte ci sia stata la “scelta giusta” fatta all’epoca, nel rispetto umano ma non politico di chi operò al tempo posizionamenti diversi per poi perpetuarne il percorso issando la bandiera dell’anticomunismo. Oggi è tempo di uniformarci alle grandi democrazie del mondo che hanno date condivise, vedi Francia e Stati Uniti su tutti, pur tra differenze sostanziali e ideali ragguardevoli. Benevento ha partecipato, come sempre, con distacco alla tradizionale sfilata.
Ma non è una novità per cui a farsi interpreti dell’organizzazione sono sempre Anpi e Cgil. “Condivisione dei valori fondamentali tutti insiti nella Costituzione nata dalla Resistenza” – dice il presidente di Anpi Sannio Amerigo Ciervo. “Un comunista un socialista un democristiano e un liberale, loro le firme apposte in calce alla Carta di noi tutti e per non perdere di vista i valori è opportuno studiare, approfondire, capire e sapere e il nostro compito è quello di evitare il rischio mortale dell’oblio”, le parole di Ciervo.
“Deve essere questa una celebrazione che esalta l’unità di popolo” – dice Mastella – “evitando di inasprire le posizioni ma “compaginando” il portato di quanto successe in quei giorni. Non ci sarebbe stata la nostra repubblica senza il 25 Aprile e non ci sarebbe stata la Costituzione senza l’apporto di componenti cattoliche, marxiste, liberaldemocratiche che ne hanno permesso la stesura.”