Il Terzo Polo e le sue traversie viste da uno che ne ha vissuto le vicissitudini- per circa un anno e mezzo. Pasquale Orlando, personaggio chiave dell’associazionismo cattolico, assai attivo nella galassia Acli, è stato nel recente passato il referente di Matteo Renzi nel Sannio, dal febbraio del 2020 al luglio 2021. Di Italia Viva è stato coordinatore, seppure in binomio con Cinzia Mastantuono, prima che la pandemia bloccasse ogni cosa. Poi il graduale allontanamento e quindi la decisione di uscire dalla categoria renziana. Ora è riapprodato nel PD, ma in funzione esterna tiene a precisare e a lui ci siamo rivolti per capire cosa non ha funzionato in quel disegno, elettorale più che meramente politico, che è stato il connubio tra Calenda e l’ex premier
Il PD attuale, il nuovo corso Schlein, i riverberi in Campania, i commissariamenti, la posizione di De Luca. Nella lunga intervista che ci ha concesso Pasquale Orlando ha affrontato il tema del liderismo, il superamento del culto della personalità a vantaggio di una maggiore possanza del partito, le evoluzioni in salsa sannita con Rosa Razzano vero elemento di novità voluto dal decarianismo che resta egemone nei rapporti di forza interni ai dem locali.
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