Sempre «alternativi» alla Destra e al Mastellismo”. E’ il leit motiv del PD sannita che si prepara alle elezioni provinciali che a loro volta tornano all’antico, dopo la saciagurata stagione renziana del cupio dissolvi e la ancor più scellerata legge Delrio e suoi strascichi. Ridare la parola agli elettori è un segnale di democrazia ritrovata e recuperata, il vulnus della sola responsabilità affidata agli “addetti ai lavori” ha condotto a surrogati che si spera si possano ritenere superati. Sarà il ritorno sulla scena dei partiti, ed era ora, ma è bene subito sgombrare il campo da reminiscenze dell’antico; i partiti, nel senso etimologico attuale, sono organismi ultraleggeri e per nulla strutturati, quasi sempre orbitanti attorno ad una figura di riferimento sia a destra che a sinistra. In gioco tre poli, almeno così appare: il centrosinistra, il centrodestra e il mastellismo. Il PD, per bocca del segretario Cacciano e della presidente Razzano si dice alternativo ad entrambi e torna a parlare di campo largo, anzi se ne dice precursore, impegnandosi a lavorare “per ripartire dalla stessa Alleanza, avendo cura di allargarla ed integrarla. “La definizione della linea politica compete a noi”, scrivono Cacciano e Rosa Razzano, come a dire che la scelta del candidato non può che essere in capo ai dem. Abbiamo azzardato il nome di Peppe Ruggiero qualche giorno fa e intorno a quella figura è probabile che inizi un percorso politico ma è una pura astrazione, almeno per ora.
Nel centrodestra, forse, l’incognita maggiore. In attesa dell’ennesimo tavolo che riunisca i tre partiti a muoversi, per ora, è la sola Forza Italia. Fratelli d’Italia è attendista. “Non sappiamo ancora come evolverà la situazione”, dice al Lab News il senatore Matera che rilancia l’unità del centrodestra ma non risparmia critiche all’atteggiamento di Forza Italia e prende in esame il caso di Bucciano dove si andrà a votare per le amministrative.
Ricerca del Campo Largo e attuale disunità del centrodestra. E Mastella? Lui scenderà in campo capeggiando la lista del suo partito ma applicherà il “divide et impera”, strategia in cui eccelle. In attesa che il quadro prenda forma e in attesa di capire quando realmente si andrà a votare.
