Le parole del segretario generale del Comune di Benevento Feola e la loro eco nel dibattito politico dopo il Consiglio comunale del 29 marzo che ha licenziato 19 cartelle di debiti fuori bilancio. Un vero e proprio j’accuse che ha ricevuto l’avallo politico di Mastella ma ha aperto ancora di più il divario ormai sensibile tra politica e Burocrazia di Palazzo e all’interno stesso degli uffici, un attacco durissimo ai Basilischi tutti la cui dose è stata rincarata nei giorni successivi anche dalle affermazioni del sindaco. In definitiva è stato trovato il capro espiatorio che di colpe ne ha tante ma la politica non si può defilare in modo così semplicistico. Il coraggio a metà dei “dissidenti” che hanno alzato il tiro dei loro interventi ma alla fine si sono allineati al voto a sostegno dell’Amministrazione.
Oggi in commissione Lavori Pubblici è tornato protagonista ilbando periferie, il core business dell’avventura mastelliana a Palazzo Mosti drasticamente ridiomensionato dalla mannaia dell’Anac ed ora in cerca d’autore. Gli è tutto da rifare con Angelo Moceli di Città Aperta che sentenzia. “Se dovessimo misurare la performance dell’Amministrazione Mastella con il programma del Piano Periferie non potremmo far altro che alzare, inesorabilmente, la paletta del voto negativo.” Miceli rispolvera il contenzioso tornando a chiedere lumi sul contenzioso con Lumode e parla di “occasione persa” che si spera non si trasformi anche in una revoca definitiva dell’ingente finanziamento.