Tempo di assemblea provinciale per il PD del Sannio. Lontane le eco di quel 7 ottobre 2022 quando il “regime decariano” cacciò i giovani turchi “con grande offensione” ma non è opportuno dirlo a Giovanni Cacciano perchè ti risponderebbe, al di la delle sue invettive, che la stragrande maggioranza del partito è dalla loro parte e che quindi non è il caso di parlare di spaccature, di correnti o di artifizi lessicali del genere. E non si può dire che Giova abbia torto, i numeri di decariana predilezione sono dalla parte di Umberto e quindi piaccia o meno il partito sannita è saldamente arroccato al Capataz. Politicamente è tutta n’ata storia. Qui la roccaforte bonacciniana è alle prese col nuovo che avanza e col quale anche qui, piaccia o non piaccia, bisogna fare i conti. A partire dalla pratica dell’elezione del presidente o la presidente dell’assemblea la cui convocazione è prevista per il 5 aprile alla Rocca dei Rettori. A convocarla Romeo Capozzo in qualità di presidente ff su iniziativa del segretario provinciale Cacciano “ravvisata la necessità di provvedere alla trattazione di argomenti di competenza dell’Assise“. Appare scontato che, al di là della burocratica sequela di voci di cui Cacciano è “maestro e donno”, l’elelento di interesse apare la scelta del presidente. Ca va sans dire che il nome appartiene al collegio decariano e allora si apre la caccia al tototnomi. Sarà Una donna? Antonio Corbo, massimo conoscitore di cose piddine, dalle colonne di ntr ne individua alcune; la Petrillo, la Marcantonio, la Genito, la suggestiva figura di Mena Laudato…chissà. La cosa certa è che i decariani hanno urgenza di chiudere la partita in fretta prima che alla Schlein venga in mente di mettere becco e prima che Boccia, novello capogruppo al Senato, maschiamente torni alla carica contro i bastioni di Largo Guerrazzi. E allora noi diciamo Addabbo e al diretto interessato è autorizzato l’apotropaico ma sarebbe la figura più congeniale, quella più diplomatica e disponibile all’ascolto per resistere agli urti che potrebbero arrivare. E visto che Molinara è per certi versi la casa del PD sannita non sarebbe peregrino pensarlo anche se lui opina che ci possa essere una sorpresa…Vuoi vedere che è proprio lui l’incognita dell’uovo di Pasqua dem?