Il ricordo di due personalità che hanno portato in alto il nome di Avellino e dell’Irpinia, ossia Antonio Manganelli e Gerardo Bianco. E’ stato questo il filo conduttore della giornata nel capoluogo irpino del ministro Matteo Piantedosi. Dopo aver partecipato al convegno organizzato all’Hotel de La Ville, nel primo pomeriggio l’esponente del Governo è stato tra i protagonisti dell’inaugurazione del centro polivalente di Rione Parco, l’ex centro Flipper intitolato proprio all’ex capo della polizia Manganelli.
“Ci legava una antica amicizia – ha detto Piantedosi – Grande uomo delle istituzioni ed eccezionale persona, dotato come, pochi altri, di umanità, carisma, empatia e forza. Qualità che, a distanza di tanto tempo, si respirano ancora attraverso la passione e il calore di chi oggi lo ricorda”. Un ‘capo’ naturale”
È stato un omaggio trasversale anche quello tributato a Gerardo Bianco, ex ministro irpino scomparso lo scorso primo dicembre. Una commemorazione solenne nell’auditorium del Conservatorio Cimarosa con la partecipazione di moltissimi sindaci irpini e di tanta gente comune, con relatori delle più diverse appartenenze accomunati dal giudizio sulla qualità della lunga testimonianza politica lasciata dall’ex ministro e segretario del Ppi.
“Ha servito e non si è servito della politica”, ha detto nel suo intervento Pier Ferdinando Casini. “Bianco – ha poi aggiunto l’ex presidente della Camera – è stato molto considerato in vita, ma vale molto più di quello che è stato detto: elegante, intelligente, coerente, ma anche disincantato sulla gestione del potere”.
L’ex presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha definito Bianco “il volto umano del cattolicesimo democratico italiano”. “Con lui – ha poi aggiunto il leader del M5s – ho avuto un dialogo costante durante gli anni di Palazzo Chigi nel quale ho colto la sua attenzione nei confronti del M5s sia rispetto all’azione di rottura nei confronti di un sistema ingessato e anchilosato, sia alla centralità che la politica deve dare alla persona e all’uguaglianza dei diritti. Temi che incrociano storicamente la cultura del movimento cattolico in Italia”.
“Uno spirito libero nel tempo imperante della partitocrazia e del correntismo“, ha sottolineato l’ex ministro Ortensio Zecchino per il quale Bianco “ha rappresentato sempre una posizione originale all’interno della Dc: per lui politica e cultura erano inscindibili”.
Gianfranco Rotondi, parlamentare irpino di FdI ha invece ricordato “l’altissima tensione morale di Bianco, che tanto ha dato alla politica e alla cultura italiane”, evidenziando poi il suo rapporto fortissimo con Avellino e l’Irpinia: “L’omaggio corale che gli è stato tributato oggi ne è la conferma”.
le dichiarazioni nel servizio che segue