Il cda di Asia proposto dai consiglieri della cosiddetta dissidenza. Picariello, Guerra, Farese, Palladino, forse Panunzio, hanno avanzato l’idea di reinserire il consiglio d’amministrazione anche per correggere quello che loro definiscono una emorragia di spese che potrebbe essere sanata e fanno riferimento a rimborsi e consulenze che a loro dire gravano oltremisura sui conti della partecipata. Mastella, si sa, non è rimasto favorevolmemnte impressionato da questa iniziativa. Il sindaco ha censurato in modo risoluto il modus operandi, ritenendolo quasi una sorta di consorteria carbonara tramata alle sue spalle e a più d’uno a brandito la minaccia delle dimissioni e del tutti a casa. Forse Mastella esagera ma c’è chi, come Gino Abbate, ne condivide la ragione di fondo ma sostanzialmente non è distante dal portato etico dei consiglieri in questione. Semmai Ginettaccio ne critica il metodo