Il vertice di maggioranza regionale a Napoli. Non c’era De Luca cui la “botta” della elezione della Schlein alla guida del PD non è stata ancora metabolizzata del tutto tanto è vero che non si è ancora pronunciato, nemmeno sulle sue tv di riferimento. A parte qualche battuta il Governatore non è entrato nel vivo di un dibattito che avvolge il partito di cui fa parte e di cui avrebbe voluto Bonaccini segretario. Insomma, la cosa lo ha esacerbato e parecchio anche perchè parrebbe quasi sfumata la possibilità che gli sia tributato il terzo mandato su cui puntava e punta tutt’ora. Lontani i tempi, politici non cronologici, in cui gigioneggiava davanti alle ipotesi di rimpasto della sua giunta, col PD napoletano che lo pressava promettendogli il sostegno per un nuovo lustro a Santa Lucia.
Oggi scherza certamente di meno, la vittoria della svizzera lo ha ingrugnito, lui che ha sostenuto l’Emiliano come Umberto Del Basso De Caro, di cui certo non è amico ma col quale condivide la stessa incazzatura e forse le stesse ambasce. Vede anche in discussione la scelta unitaria del segretario regionale nella persona di Rosetta D’Amelio. Tutto è rimandato al 12 marzo quando la Elly si inswedierà ufficialmente. Ora De Luca deve guardare a come gestire l’equilibrio della maggioranza che lo sostiene, le pressioni dei partiti minori. Il suo ex sodale Mastella è tra questi. Reclama spazio anche se nega di avere battuto i pugni sul tavolo. Il sindaco di Benevento si lancia in interpretazioni di strategia politica ponendo il centro come elemento necessario al centrosinistra per governare.
le dichiarazioni nel servizio che segue