Albo signanda lapillo. È il giorno della “sprovincializzazione” della Samte, tornata in bonis, e della sua nuova mission al fianco dell’Ato nella gestione del ciclo integrato dei rifiuti. Per la Rocca è finalmente la fine di una lunghissima stagione di sostituzione di funzioni, dal momento in cui fu deciso che gli Ato dovessero accollarsi il compito di prendere in mano la materia ex lege 16 del 2014. Ora Samte e Ato dovranno lavorare insieme, i comuni diventano protagonisti con onori e pure oneri sempre che il cda dell’ente d’ambito vari il piano industriale che finalmente lo renda effettivo. Ma oggi è un giorno storico.
La politica ha finalmente inteso che la via maestra era quella di rimettere in sesto Samte dopo avere provato a più riprese a schiantarla ed ora si punta a ridurre i tempi e concentrare tutti gli sforzi sull’impiantistica, di cui la Provincia si scrolla di dosso l’immane fardello e sulla riduzione in pristino delle discariche. Il consesso provinciale riconosce in toto l’ampiezza del portato della delibera odierna che è stata varata dall’assemblea. Il presidente Lombardi loda tutti e la regione che ha contribuito al trasferimento del combusto di Casalduni a Sant’Arcangelo Trimonte. Lombardi non lesina il pungolo allo stesso Ato, presente col suo direttore generale Romito e il consigliere Insogna che dal canto suo anticipa per la prossima settimana la discussione definitiva del piano d’ambito.
È anche il giorno di Domenico Mauro. Presidente, poi commissario liquidatore ora indicato come elemento fondamentale della avvenuta palingenesi. “Samte è oggi un organismo in gran salute, capace di fare fronte ai creditori e ai propri dipendenti” dice Mauro orgoglioso che ringrazia tutti ma non manca di piazzare qualche spunto polemico.
le interviste nel video che segue