Non è tardata ad arrivare la risposta dei sindaci che non hanno inteso aderire al distretto idrico sannita. A farsi latore della replica è stato il sindaco di Baselice Ferella, colui che si è messo a capo della cordata di sindaci ed amministratori nella decisione di adire al Tar contro ciò che ritengono sia un coacervo di illegittimità. Forgione aveva puntato l’indice contro di loro adducendo che quell’atteggia,mento fosse contrario agli interessi del Sannio in un settore tanto delicato come quello dell’acqua. E Ferella non è tipo che le manda a dire. “Forgione farebbe bene a svolgere la sua mansione piuttosto che pensare a puntare il dito verso quei Sindaci che stanno solo cercando di tutelare i propri cittadini, a dispetto di chi, invece, ha interessi personali o poltrone da mantenere.
Non possiamo accettare in alcun modo le accuse di Forgione, che nel ritenerci dissidenti dimentica quello che è il nostro ruolo primario: Sindaci di comunità di persone che hanno a cuore un bene comune preziosissimo come l’acqua. Non può pretendere che, per assecondare le volontà del “campanile”, dovremmo rimanere inermi di fronte ad atti mancanti o illegittimi, con uno statuto calato dall’alto e che non consente un controllo pubblico stringente.
I toni esacerbati del coordinatore Forgione non possono dipendere da un manipolo di Sindaci di piccoli comuni, come lui stesso fa notare, piuttosto dalla consapevolezza di una situazione paradossale in cui le sue responsabilità sono chiare. Perché se è vero che in qualche altra provincia si è trovata intesa e unanimità, nel Sannio le responsabilità e le colpe di tale grande pasticcio sono da ricercare, solo ed esclusivamente, nel mancato coinvolgimento dei Sindaci e nell’imposizione di scelte dall’alto.
A chi oggi fa strani paragoni e distorce la realtà, è utile ricordare che il vecchio distretto Calore-Irpino, con la delibera n. 2 del 2021, aveva già scelto la gestione pubblica. Da lì ebbe inizio il grande lavoro per la scissione e la folle propensione per il privato a ogni costo. Di fatti con deliberazione n.434 del 3 luglio 2022 la Giunta della Regione Campania ha modificato la perimetrazione degli ambiti distrettuali in cui è ripartito l’ATO unico regionale mediante la suddivisione dell’Ambito Distrettuale Calore-Irpino in due ambiti distinti denominati “Ambito Distrettuale Irpino” e “Ambito Distrettuale Sannita”coincidenti con il territorio dei Comuni delle province di Avellino e di Benevento.
Nel Sannio, dopo soli venti giorni dalla sua costituzione, l’Ambito Distrettuale Sannita sceglieva di affidare la gestione del Servizio Idrico Integrato ad una società a capitale misto pubblico/privato.
Le eventuali colpe in merito a scelte non condivise, frettolose e illegittime non possono che ricadere su chi coordina il Distretto Sannita, e non su chi in rappresentanza dei cittadini del proprio territorio, non meno importanti di altri cittadini di territori più grandi, sceglie di difendere al TAR, alla Corte dei Conti e in tutte le sedi preposte, da atti illegittimi oltre che da prepotenze e pressioni fuori luogo.
Forse l’eventuale esito del ricorso al TAR preoccupa, non poco, Forgione e tutto l’apparato politico del “campanile”, che a quanto pare sin dagli albori ha mostrato di avere un solo ed unico scopo: tutelare l’interesse del privato anche a discapito dei cittadini.
Per dirla alla Andreotti, “A pensar male si fa peccato, ma spesso si indovina”.