Mastella incassa l’assenso della maggioranza e può ritenersi soddisfatto per la questione del distretto idrico che rappresenta, attualmente, la grundnorm di questo suo secondo mandato a Palazzo Mosti. Evita il possibile commissariamento, su cui ci sarebbe molto da discutere e molto faranno i sindaci che non hanno inteso aderire al consorzio e che nelle prossime ore si riuniranno in quel di Molinara, mantiene il minimo sindacale dei rapporti con De Luca e compatta i suoi irrequieti consiglieri che hanno ritrovato l’unità proprio nell’ora più delicata. Giorgione a parte, ma non è una novità, il resto, compreso i frondisti che hanno sollevato la “quaestio cadreghista” si sono allineati e coperti ad una decisione tutta politica che però mantiene intatte le tante perplessità che non sono state acclarate. Lo statuto, per esempio, venuto non si sa da dove e che Forgione ha quasi imposto ai sindaci di tutte le colorazioni politiche su precise disposizioni ceppaloniche. In soldoni, il Consiglio è stato preceduto da una distribuzione di competenze che hanno sedato le richieste di coloro che si ritenevano, a torto o a ragione, fuori dalla sfera più prettamente mastelliana. Certo il dibattito è stato serrato. L’opposizione ha dato fondo a tutte le sue potenzialità per ostacolar lo passo al fatale andare delle cose, spesso mettendo in difficoltà anche il segretario generale e il presidente del collegio dei revisori e obbligando lo stesso sindaco, impegnato forse in attività di maggiore importanza rispetto al contendere consiliare, ad una irruzione in aula per cercare di fronteggiare, con tutta la sua possanza fisica e carismatica, le oggettive difficoltà che si sono presentate. Mastella è “maestro e donno” in simili circostanze, sa come cavar fuori dalle secche i suoi da situazioni complicate, magari attaccando Perifano che sembra essere il suo bersaglio preferito. Mastella incassa e porta a casa. Assicura De Luca ma poi lo sferza con ironia rasentando il sarcasmo sulla questione del terzo mandato. “Non abbiamo preclusioni ideologiche ma saremmo assolutamente contrari se ad esso seguissero cambi della legge elettorale tesi ad avvantaggiare forze politiche rispetto ad altre”, come a dire i patti vanno rispettati ma poi ognuno perori le proprie cause. Poi il sartcasmo di cui sopra e che da l’idea della distanza tra i due. “Quanto alla candidatura per l’Eternità del Presidente è materia metafisica che come cattolici accompagniamo anche con la preghiera di una lunga vita. Non valgono per la eternità, invece, le alleanze se non sono rispettate politicamente o ignorate. Le prossime elezioni regionali saranno molto diverse dal 2020 con situazioni sanitarie ed attori diversi”. Fine definitiva di uno strano idillio.