Nessuna sorpresa. Il Consiglio comunale di Benevento ha approvato a maggioranza la delibera con la quale si da il via libera al distretto idrico sannita, in regola con le prescritte limitazioni temporali imposte dal presidente della Regione De Luca, che è anche dominus temporaneo dell’Eic commissariata, entro e non oltre l’8 di febbraio. Una seduta come ai vecchi tempi, durata quasi cinque ore e nella quale non sono mancati i momenti di scontro durissimo.
L’opposizione ha “preparato” bene la sessione attaccando sul versante delle pregiudiziali, tutte tese a dimostrare la illegittimità di quella decisione, lo statuto che realmente non si sa da che parte sia arrivato, le incongruenze con il Piano d’Ambito quando non la palese contraddizione. Chiamati in causa a più riprese il segretario generale Feola e il presidente del Collegio dei Revisori Serpico, fortemente criticati da Perifano su tutti.
Dalla parte opposta s’è ripetuto il mantra della legge regionale del 2015 che impone la decisione, le diffide di De Luca, lo spauracchio del commissariamento, Invitalia che arriva a decidere per i 78 comuni dell’ambito, ma molte comunità, comprese le 31 dell’Alto Calore, non aderiranno al SII, almeno per ora. Su tutto però la volontà politica di assumersi una tale responsabilità votando una delibera che l’Amministrazione difende a spada tratta e la maggioranza, che su questo punto si è compattata integralmente, che ne rivendica la paternità.
L’opposizione ci ha provato. Ha provato a convincere la controparte dei molti, troppi, punti oscuri di uno statuto di cui manca l’atto di provenienza, quelle percentuali pubblico privato di 55% pubblico e 45% privato ma che non consta di un organismo che raggruppi la percentuale pubblica che così come è risulta frammentata mentre il privato è compatto ed esprime anche l’amministratore delegato, da parte minoritaria, un vero unicum. Rosetta De Stasio ha abbandonato i lavori quasi subito ritenendo nulla la seduta. Angelo Moretti spiega, invece, le ragioni del no
Siparietto breve del sindaco che è transitato nell’aula consiliare giusto il tempo per alimentare il fuoco già vivo delle polemiche, entrando in collisione con Perifano col quale non manca occasione di rinverdire vecchie ruggini. Si è limitato a far comprendere ai suoi che oggi non c’erano spazi per tentennamenti di sorta, la sua possanza per rassicurare qualche volto perplesso che non è mancato tra gli scranni della maggioranza. Poi è sparito per non fare più rientro in aula e lasciare a De Pierro l’onere delle conclusioni dei lavori.
le dichiarazioni nel servizio che segue