Il movimento politico “Altra Benevento è possibile” ha chiesto al Prefetto di Benevento, dott. Carlo Torlentano, di intervenire per evitare che la adesione dei Comuni alla società di gestione del Servizio Idrico sia indotta dalla preoccupazione di commissariamento, assolutamente infondata e artatamente utilizzata da chi vuole imporre la immediata approvazione di delibere e bozza di statuto senza il necessario approfondimento e senza la dovuta informazione e partecipazione dei cittadini.
Ecco il testo della lettera inviata oggi.
Il Consiglio di Distretto Sannita dell’Ente Idrico Campano con la delibera n. 1 del 25 ottobre 2022 ha proposto che il Servizio Idrico Integrato sia affidato ad una società a capitale misto pubblico privato (almeno 51% in capo al Comuni della provincia di Benevento, max 49% a società privata) senza la necessaria motivazione perché mancava il Piano d’Ambito Distrettuale con il connesso piano Economico Finanziario e la Relazione prevista dall’art.34 comma 20 D.L.179/2012.
L’Ente Idrico Campano l’8 novembre 2022 ha approvato la delibera n. 69 con la quale ha accettato la proposta formulata dal Consiglio di Distretto Sannita ed ha incaricato il coordinatore del distretto “di favorire l’immediata costituzione di una società tra i Comuni del Distretto, che possa fungere da socio pubblico di maggioranza del nuovo gestore…”.
Dal 9 novembre i poteri sostitutivi per l’affidamento del Servizio ai sensi del Decreto Legge 115/2022, sono esercitati dal Presidente della Regione Campania il quale il 4 gennaio con la lettera prot. 2023-218 UDCP/GAB ha invitato e diffidato i Comuni della provincia di Benevento “a provvedere, per quanto di rispettiva competenza, alle determinazioni in ordine al modello di gestione secondo quanto deliberato dai competenti Consiglio di distretto e Comitato esecutivo di EIC, ad assumere i consequenziali provvedimenti relativi alla costituzione della società cui affidare il Servizio Idrico Integrato, e a farli pervenire all’Amministrazione regionale, entro e non oltre il termine del 20 gennaio”.
Il presidente De Luca non chiarisce quali provvedimenti i Comuni dovrebbero assumere entro il termine del 20 gennaio, considerato che l’EIC ha previsto la “immediata costituzione di una società tra i sindaci”, prima di quella pubblico-privata di gestione del SII, ma aggiunge “In caso di infruttuoso decorso del termine assegnato, il servizio idrico integrato sarà comunque affidato al gestore unico, individuato ai sensi di legge, nell’intero territorio del Distretto, con conseguente obbligo da parte delle Amministrazioni comunali non partecipanti alla relativa costituzione di mettere a disposizione le reti comunali in favore del gestore unico a titolo di concessione in uso”
E’ evidente, pertanto, anche dal testo della lettera del Presidente della Regione Campania, che per la provincia di Benevento sarà nominato un Gestore Unico per fornire a tutti i residenti il servizio integrato (acqua e depurazione) ma i Comuni non sono obbligati a deliberare la sottoscrizione di quote e l’adesione alla società di capitale misto pubblico-privato.
Ai sindaci dei comuni sanniti è pervenuta anche la lettera inviata il 16 gennaio scorso dal coordinatore del Distretto Sannita dell’Ente Idrico Campano, ing. Pompilio Forgione, il quale, inspiegabilmente, comunica che “Ciascun comune del distretto deve partecipare in tempi brevissimi alla costituzione della società” e trasmette lo schema di delibera da approvare in Consiglio Comunale e la bozza di Statuto.
Forgione però non richiama alcuna norma che obblighi i comuni ad aderire alla società di gestione e neppure chiarisce a che titolo egli sia intervenuto.
Infatti, dal 9 novembre 2022 le competenze per individuare il nuovo Gestore sono assegnate al Presidente della Regione e non all’Ente Idrico Campano e tantomeno al Consiglio di Distretto Sannita o al suo coordinatore, che non sono incaricati neppure di curare l’istruttoria degli atti.
Con la lettera del 4 gennaio, il presidente De Luca chiede all’EIC solo di consegnare la documentazione tecnica preordinata alla indizione della gara per la individuazione del partner privato della società di gestione, precisando che “la Direzione Generale Ciclo Integrato delle Acque e dei Rifiuti, Valutazioni e Autorizzazioni Ambientali della Giunta Regionale, ai sensi dell’articolo 4 della legge 7 agosto 1990, n. 241, è individuata quale unità organizzativa responsabile dell’istruttoria e di ogni altro adempimento procedimentale derivante dal presente atto”.
Si segnala, inoltre, che Forgione non indica l’autore dello schema di Delibera e della bozza di Statuto che non risultano approvati dall’EIC o definiti dal Presidente della Regione e neppure chiarisce chi ha deciso che nella società di gestione le quote pubbliche devono essere pari al 55% del capitale sociale e quella privata al 45%.
Con la delibera n. 1 del 25/10/2022 il Consiglio di Distretto Sannita dell’EIC si limitava ad indicare la partecipazione privata dal minimo del 30% (art. 17 D.Lgs. 175/2016) al massimo del 49%. Nel Piano d’Ambito, adottato a maggioranza dal Consiglio di Distretto Sannita il 20 gennaio scorso, quindi dopo la suindicata lettera di Forgione del 16 gennaio, a pag. 686 si legge che dopo la delibera 1/2022 “il Consiglio di Distretto ha inteso esprimere un indirizzo operativo circa il rapporto azionario di partecipazione della costituenda società a capitale misto pubblico/privato, con riserva della relativa maggioranza in capo ai Comuni della Provincia di Benevento, ed assegnazione al socio privato, da selezionare mediante gara a doppio oggetto, una quota pari al 45% di capitale sociale, nel rispetto di quanto prescritto dall’art. 17 del D.Lgs. n. 175/2016, riservando alla parte pubblica la maggioranza assoluta dell’azionariato”.
Non risulta, però, che il Consiglio di Distretto o l’EIC abbiano mai deliberato in tal senso.
Infine si segnala che anche la bozza di Statuto inviata da Pompilio Forgione ai sindaci dei Comuni sanniti non prevede affatto che gli Enti Locali debbano obbligatoriamente aderire alla società pubblico-privata e tantomeno che devono farlo al momento della sua costituzione. Anzi, l’art. 7 prevede chiaramente la possibilità di aumentare il capitale sociale “al fine di assicurare l’ingresso nella compagine sociale degli Enti Locali dell’Ambito Distrettuale Sannita che non avessero ancora proceduto ad acquisire una partecipazione diretta nella Società”. Quindi, i Comuni possono aderire alla società di gestione anche dopo la sua costituzione.
Nonostante ciò, la formula “invito-diffida” contenuta nella lettera inviata ai sindaci dal Presidente della Regione Campania del 4 gennaio scorso e soprattutto la successiva lettera del 16 gennaio con la quale Pompilio Forgione a nome del Consiglio di Distretto Sannita avvisa che i Comuni “devono” partecipare alla costituzione della società di gestione del Servizio Idrico Integrato, inducono gli amministratori locali a deliberare per “evitare il commissariamento della Regione Campania”.
Si tratta di una preoccupazione assolutamente infondata che però viene strumentalmente utilizzata da chi vuole imporre la immediata approvazione di delibere con annessa e bozza di statuto senza il necessario approfondimento e senza la dovuta informazione e partecipazione dei cittadini.
Chiediamo pertanto il suo autorevole intervento per evitare che la adesione dei Comuni alla società di gestione del Servizio Idrico sia frutto di preoccupazioni immotivate indotte da comunicazioni contraddittorie proposte da chi non ha titolo.