Autoreferenzialità e presunzione sono da sempre cattive consigliere. A ribadirlo è ciò che sta accadendo in merito al progetto di riqualificazione di Piazza Piano di Corte. I primi risultati tangibili dell’operazione restyling facevano strabuzzare gli occhi a un’intera Città, colpita da un intervento che in tanti (quasi tutti) bollavano come peggiorativo di un luogo storico per i beneventani. Come opposizione, i nostri dubbi li sollevavamo nella sede competente ovvero la Commissione sui Fondi Europei – Pics di palazzo Mosti”. Così in una nota i consiglieri di Alternativa per Benevento
Alla maggioranza, in particolare, chiedevamo conto di alcune modifiche al progetto originale, insistendo sulla mancata interlocuzione con la Soprintendenza. La risposta? “Non è necessario alcun confronto, si tratta di modifiche di poco conto”. Così evidentemente non era.
Come si apprende dalla stampa, infatti, la Soprintendenza – continua l’opposizione – si appresta a mettere nero su bianco una relazione contente le modifiche da apportare rispetto ai lavori fin qui eseguiti. E ovviamente nel mirino dei rappresentanti del Ministero della Cultura sono finite proprio le “novità” introdotte di propria iniziativa dall’amministrazione: i lampioni “forca”, i paletti per i parcheggi, i dissuasori. Insomma, l’ennesimo scivolone. Si poteva evitare? Certo. Peccato che chi governa la nostra Città si comporta come il conducente dell’autobus a cui non bisogna recare disturbo, neanche per avvisarlo che sta percorrendo la strada sbagliata. Atteggiamento pericoloso e da censurare. Soprattutto quando si toccano luoghi cari alla Comunità”.