Il sondaggio telefonico e online lo proietta ad un incoraggiante 60% di consensi, dopo sei anni e mezzo di sindacatura. Mastella galopperebbe sulle ali di un consenso popolare che lo corrobora nonostante il nuovo anno, ma per la verità anche il vecchio, non sia stato foriero di grosse soddisfazioni per il Primo Cittadino. Mastella raccoglie successo tra le donne over 55, meno tra le nuove generazioni, ma tanto basta per ringalluzzirlo e rilanciare l’azione di governo che arranca. Al di là della questione pozzi, Mastella ha dovuto far fronte alla “fronda cadreghista” di un nutrito manipolo di consiglieri che gli hanno reso indigesta la vacanza americana. Ed è da li che si impone la ripartenza. Ai suoi avrebbe fatto pervenire un messaggio di incoraggiamento affinchè si superino le divergenze evitando di impantanarsi nelle sabbie mobili delle rivendicazioni, più o meno personali, tornando a lavorare in serenità. Mastella ripropone l’urgenza di una verifica allargata a consiglieri, dirigenti, assessori e ovviamente lui stesso per rilanciare l’azione di governo. Non lesinerebbe critiche ai dirigenti, non sarebbe la prima volta, e l’accusa mossa sarebbe quella di agire senza confronto e addirittura di ritardare l’azione amministrativa. E proprio il settore dirigenziale sembra tornare nel mirino della cronaca. La questione ex Inps preoccupa non poco Palazzo Mosti. La Procura indaga sulla Carbet e da quello che viene riportato dal portale di informazione Ottopagine, anche due dirigenti e funzionari del Comune di Benevento e il reato ipotizzato sarebbe quello di abuso d’ufficio e falso. Dal Palazzo smentiscono ogni tipo di coinvolgimento ma le perplessità sono forti. E intanto stamattina il sindaco ha riunito gli assessori Pasquariello, Ambrosone, Tartaglia Polcini e il dirigente Iadicicco. Si sarebbe parlato dell’abbattimento di quel palazzo in pieno lockdown ma anche per avviare quella distensione che dovrebbe preludere ad un maggior dialogo con i consiglieri e ad un lavoro più proficuo delle commissioni. Sul tappeto anche l’urgenza di convocare ad horas una riunione del Consiglio comunale per discutere della gestione del servizio idrico sannita. I termini scadono il 20 gennaio e De Luca ha inviato una diffida a tutti i sindaci sanniti affinchè decidano nei tempi fissati quale debba essere il partner privato da affiancare al soggetto pubblico. Una corsa contro il tempo, benchè il presidente Parente indichi nel 31 gennaio la scadenza massima per decidere a tal riguardo. De Luca pressa e il tempo stringe e all’orizzonte lo spettro di Invitalia che potrebbe decidere per tutti.