“Farò ricorso alla Regione e a De Luca perchè il modus operandi che si è registrato questo pomeriggio in occasione dell’elezione dei membri della Comunità del Parco Regionale del Taburno Camposauro rasenta ed anzi oltrepassa i confini della tracotanza politica e del buongusto”. Sono le parole durissime espresse dal Senatore di Fratelli d’Italia Domenico Matera a margine della seduta alla quale hanno preso parte i rappresentanti dei 14 comuni del Parco compresa la Regione, presente Gino Abbate in vece del presidente De Luca, la Provincia e la Comunità Montana del Taburno.
In tutto 16 i componenti. A mandare in bestia Matera, che è sindaco di Bucciano uno dei 14 comuni del Parco, la decisione, inaudita altera parte, di rinunciare al meccanismo del “voto limitato” che all’articolo 8 del regolamento approvato lo scorso mese di novembre prevede, a salvaguardia delle minoranze, la elezione di due componenti la giunta. “Un vulnus politico grave”, sostiene Matera, “un blitz mastelliano che rompe gli equilibri ma denota l’assoluta esigenza del sindaco di Benevento di fare quadrato attorno a sè e mettere sostegni in un meccanismo che comincia a scricchiolare.
Nulla lasciava presagire un epilogo del genere visto”, prosegue Matera”, che stamani avevamo eletto all’unanimità Rossano Insogna presidente della Comunità del Parco e Vincenzo Simone suo vice”. Per la cronaca sono Giacomo Buonanno, sindaco di Moaino ma anche vicesegretario di Noi di Centro e Roberto Vetrone consigliere comunale a Cautano i due rappresentanti di fede mastelliana all’interno della giunta. Il cambio in corso d’opera è invece costata l’elezione di Giampietro Roviezzo che raccoglie sei voti a fronte dei dieci degli altri due ma che col meccanismo del voto limitato sarebbe entrato in giunta.
Ne consegue che il sistema di potere mastelliano ha ancora forza e carattere per reggere, magari anche ricorrendo al cambio delle regole a partita iniziata. “I numeri però stanno cambiando e stiamo guadagnando terreno” avverte Matera che accusa il mastellismo di avere piegato a logiche di potere e di partito il funzionamento unanimemente accettato che reggeva le sorti della Comunità, “a totale vantaggio del territorio”. “E’ un’azione che non lasceremo scivolare via”, conclude Matera, ed ora si attende la decisione di De Luca di ratificare o meno quanto accaduto oggi e visti i non più brillanti rapporti tra De Luca e Mastella non è detto che la cosa finisca qui.